Creato da privato_pp il 15/07/2008
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Area personale

 

 

Don Farinella al cardinale Bagnasco

Post n°27 pubblicato il 24 Luglio 2009 da privato_pp
 

Mi corre l'obbligo di riferire che il sito di Repubblica ha pubblicato la versione integrale della lettera di un semplice prete, Don Farinella, al cardinale Bagnasco.
Nella lettera vengono toccati alcuni temi della politica italiana in relazione al comportamento dell'attuale presidente del consiglio e alle parole (o meglio, ai silenzi) della Chiesa.Ne consiglio caldamente la lettura a tutti, specialmente ai non credenti, per scoprire finalmente che esistono anche dei preti "Preti", degni di questo nome e di ciò che significa per milioni di persone.
Purtroppo Repubblica non riporta la risposta del cardinale, ammesso che ci sia stata.Il mio personale ringraziamento a Don Farinella, unito ai più fervidi auguri per il suo futuro.

 
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La posto o non la posto?

Post n°25 pubblicato il 18 Settembre 2008 da privato_pp
 

Ma certo che la posto!
L'ho trovata nel blog di Beppe Grillo e non resisto alla tentazione.
Quattro chirurghi discutono in ospedale della loro professione in un momento di pausa. Il primo comincia:
"Preferisco avere degli ingegneri sul mio tavolo operatorio. Quando li apro, tutto all'interno è numerato con ordine..."
"Si, ma dovreste vedere gli elettricisti! All'interno tutto è codificato a colori, impossibile sbagliarsi!", replica il secondo.
"Io penso sinceramente che i bibliotecari siano i migliori. Tutto è classificato in ordine alfabetico", controbatte il terzo.
L'ultimo chirurgo prende quindi la parola:
"I più facili da operare sono i politici. Non hanno cuore, non c'è cervello, niente colonna vertebrale e, infine, la faccia e il culo sono intercambiabili!".

Non vale certo per ogni politico, ma la maggioranza... Come diceva una vecchia canzone, "Bisogna saper scegliere..."

 
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Guadagno io, pagate voi!

Post n°24 pubblicato il 17 Settembre 2008 da privato_pp
 
Foto di privato_pp

La bella notizia di stamattina riguarda il futuro prossimo, e non è neppure del tutto nuova o inattesa.

A dicembre il Consiglio di Stato quantificherà i danni subiti da Europa7 negli ultimi 9 anni, a causa dell'occupazione delle sue frequenze da parte di rete 4 fino dal 1999, quando Europa7 ottenne la concessione dallo Stato. L'imprenditore Di Stefano, al termine di una lunga battaglia giudiziaria, ha visto riconosciuti i suoi diritti, ed è in attesa che il Consiglio di Stato quantifichi il risarcimento che gli è dovuto, per una cifra vicina ai tre miliardi e mezzo di euro.
Naturalmente, come per Alitalia e come ormai standard per gli imprenditori nostrani e per il capo imprenditore, vale la regola di privatizzare gli utili e socializzare le perdite. Nel caso di rete 4 gli utili sono tutti di N.N. e la multa ed il risarcimento li pagheranno come al solito tutti gli italiani. Tre miliardi diviso per sessanta milioni fa circa cinquanta euro per ogni cittadino, lattanti e ottuagenari compresi. Una famiglia di quattro persone (marito, moglie, nonno e figlioletto appena nato sono 200€) Costano cari la faccia di Umilio Fido e i culi delle ballerine, vero?
Perché N.N. non la paga di tasca sua? Poi in fondo ci ha guadagnato lui... Oppure, perché gli illuminati che hanno votato N.N. non la pagano di tasca loro? Sarebbe un bel gesto di superiorità morale nei confronti dei sempre più sporchi comunisti...

Tutta la vicenda è ottimamente descritta nell'articolo di Marco Travaglio visibile QUI.
Anche Beppe Grillo precisa molti dettagli nel suo blog.

Come al solito, gli attuali salvatori della patria nostrana sono ligi al
motto "guadagni privati e perdite pubbliche". Più salvano la patria più lo applicano. Poi si lodano dalle loro tv e dai loro giornali (per brevità trascuro gli schiavetti tirapiedi che lodano il loro padrone "a prescindere"). Ironicamente, spesso ai suddetti salvatori viene anche conferito l'onore di diventare "Cavalieri del lavoro". I normali cittadini ed imprenditori che hanno ricevuto la stessa onorificenza per aver dedicato una intera vita al lavoro ed al miglioramento del paese dovrebbero sentirsi a disagio di essere accomunati a certa gente. Magari potrebbero anche restituire la (dis)onorificenza, a tutela della loro onorabilità.

Buona giornata, Italia!

 
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L'indulto: figlio senza padri ovvero, come si diceva una volta, figlio di N.N.

Post n°23 pubblicato il 03 Settembre 2008 da privato_pp
 

Riporto nel blog, ampliando i concetti ivi espressi, il mio post di pochi minuti fa, sul sito di Di Pietro.
Mi ricordo bene l'affare dell'indulto. Credevo allora e credo ancora che sia stato una emerita porcata (si può dire, questa parola è di uso corrente anche fra gli "onorevoli"). Come detto in altro commento: il governo Prodi, nei primi cento giorni, poteva avviare una sana legge sul conflitto di interessi (non doveva inventare niente, bastava tradurre in italiano la corrispondente legge americana), oppure poteva mettere mano alla riforma della giustizia (avendo Di Pietro con lui, sarebbe stata quantomeno decente, pur se con tutti i compromessi del caso). Poteva combattere con forza il carovita ingiustificato ed indiscriminato. Poteva fare tante altre cose. Cadeva il governo? Pace, tutti a casa ed elezioni anticipate. Ma almeno gli italiani più attenti avrebbero compreso che Prodi era caduto per qualcosa per cui valeva la pena combattere, e forse le elezioni avrebbero avuto un diverso risultato. No, la cosa più importante per il governo italiano era l'indulto... usato adesso dalla destra, cui faceva gran comodo, come argomento contro la sinistra. Unico a prendersi pesci in faccia da entrambi gli schieramenti il solo partito di Di Pietro. Di Pietro aveva già da molti anni la stima mia e dei miei familiari, ma in quella occasione ha guadagnato anche i nostri voti.
Purtroppo per noi, un partito ha forza per quanti voti ha, e se gli italiani hanno dato pochi voti a Di Pietro, gli hanno dato anche poca forza. A lui il compito di utilizzarla al meglio, ma se è poca è poca. Oltretutto gli organi di informazione, e per ovvie ragioni, ignorano quasi completamente le sue azioni politiche tranne, come nel caso dell'indulto, quando danno ampio spazio ai suoi oppositori per rovesciargli addosso menzogne ed insulti. Alle prossime elezioni, diamogli più forza, propagandiamo le sue e nostre idee con amici e parenti!
Infine, una battuta sulla scuola: non è che con l'annunciata riforma della scuola fanno diventare i nostri bambini tutti Piduisti in erba? Già per loro natura i bimbi sono bassi, ed ho sentito parlare di grembiulini e di Maestro unico (forse addirittura Grande e  Venerabile). Manca solo, al primo giorno di scuola, la consegna della tesserina. Le lezioni si terranno dentro una Loggia?
Auguri a tutti noi.

 
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Il calcio, i delinquenti e le prese per il c..o.

Post n°22 pubblicato il 02 Settembre 2008 da privato_pp
 

Domenica 31 agosto è iniziato, purtroppo, il campionato di calcio 2008-2009. Se ne sono accorti specialmente quei poveri cittadini che tentavano (gli imprudenti!) di viaggiare su un treno italiano, magari dopo aver anche pagato (i fessi!) il biglietto ed aspettandosi (gli illusi!) di arrivare in orario a destinazione dopo un sereno viaggio.
I malcapitati non avevano calcolato, appunto, l'inizio del campionato e l'assenza totale di uno stato che si è ridotto a fare da paravento alle mire di una masnada di mafiosi, bancarottieri e delinquenti più o meno comuni, per il quale l'esercito serve solo a due cose: far fare bella figura al ministro durante le parate e giustificare, con l'inutile presenza nelle strade, leggi razziste e del tutto inutili (ma intanto la gente pensa alla cosiddetta sicurezza, mentre gli viene svuotato il portafoglio).
Apriamo gli occhi! Il calcio è solo un'altra componente di quel teatrino che serve a far pensare "ad altro", mentre una cricca di affaristi senza né scrupoli né onore né legge pensa solo ad appropriarsi di tutto ciò che può, specialmente se necessario alla vita civile: energia, trasporti, acqua potabile e, fra un pò, fors'anche l'aria... E intanto il popolino bue, ogni giorno della settimana, dibatte e si accapiglia sui meriti di questa o quella squadra o sulle corna vere o presunte del tale arbitro.
Su Raitre, ogni domenica sera e finché lo potrà fare, va in onda un programma che denuncia sprechi, corruzione, ruberie, affari sporchi, truffe miliardarie e piacevolezze simili. Lo denuncia con tanto di documenti, mostrati in trasmissione. Lo denuncia con nomi e cognomi, mostrando -quando può- la faccia di queste persone. Lo denuncia, e qui mi fa sentire male, nella più totale indifferenza dell'opinione pubblica e dei giornali. La gente si accapiglia per il calcio. Con la scusa del calcio si commettono reati ogni domenica, durante e dopo le partite si violenta, si uccide, si distrugge. Lo stato che fa? Chiacchiere. Ci prende per il culo, e a nostre spese, mettendo qualche militare nelle strade. Propongo che, ogni domenica, tutti i militari di ogni ordine e grado siano comandati negli stadi ad assistere alle partite, in pieno assetto di guerra, magari con qualche mitragliatrice pesante nel campo e fuori dallo stadio, puntata contro i tifosi ed autorizzata a sparare in caso di violenze. Ci sarebbero almeno tre vantaggi immediati: meno violenze e partite gratis per i militari stessi. Qualora le violenze ci fossero ugualmente, infine, potrebbe essere di molto ridotto, a basso costo e in poco tempo, il numero dei delinquenti (l'ha detto Celoduro che un proiettile costa poco). Fantascienza ed esagerazioni a parte, è evidente che c'è una precisa volontà politica di non intervenire con mezzi adeguati, facendo solo interventi "di facciata". Qualsiasi altra attività umana che causasse settimanalmente le distruzioni, i feriti ed i morti causati dalla violenza teppistica legata al calcio sarebbe stato proibita da molto tempo (fra l'altro, non dovremmo inventarci niente. L'Inghilterra, a quanto mi consta, ha notevolmente ridotto la violenza dentro e fuori gli stadi utilizzando mezzi semplici ma, a quanto pare, efficaci. Perché non studiare come hanno fatto?).
A chiusura di questo sfogo, cito dal blog di Piero Ricca (anch'io ho avuto pensieri simili, ma lui lo dice molto meglio di me):
"Auguro alle persone intelligenti che ancora seguono - con il
distacco, i distinguo e le prudenze tipiche delle persone intelligenti
- i circenses pallonari, di darsi questo proposito: smettere
all’istante, come si fa con le sigarette. Ci vuole una svolta radicale,
senza se e senza ma, per una questione di ecologia della mente.
Il che vuol dire:

- NON andare allo stadio dei circenses pallonari
- NON seguire i circensens pallonari in tv
- NON leggere i giornali sportivi o le pagine pallonare dei quotidiani
- NON seguire le news pallonare su Internet
- NON partecipare alle conversazioni pallonare al bar
- NON frequentare persone che conversano di circenses pallonari
- Se si è frequentatori di un bar di guardoni pallonari, cambiare bar
- Se si è genitori, educare i propri figli al disprezzo verso i circenses pallonari

Indifferenza totale: questo è il rimedio. All’inizio magari è dura.
Ma poi si sta meglio. Coraggio, dite addio alla scimmia pallonara che è in voi! Uccidetela senza pietà!"

 
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Il Grillo parlante e l'economia

Post n°21 pubblicato il 29 Agosto 2008 da privato_pp
 

Riporto questo interessante testo, dal blog di Beppe Grillo visibile QUI. Incredibilmente, si tratta di un premio Nobel per l’economia che scrive ad un comico. A quanto pare, lo riteneva l'unico interlocutore possibile, il più serio. Notare la data: era il 25 Aprile 2006: da allora ne è passata acqua sotto i ponti, il caimano ha fatto a tempo a lasciare il comando alla sinistra (sinistra? si fa per dire) ed a tornare al comando. Nessuno, ripeto nessuno ha pensato di correggere una legge scellerata, che ha ridotto in schiavitù -e precaria- la maggior parte dei nostri giovani, ovvero tutti quelli che non hanno amicizie potenti in famiglia.

Governo Prodi, avevi numeri scarsissimi che ti impedivano un'energica azione di governo; ma ancora mi domando perché non sei caduto tentando di riformare la legge 30, oppure tentando di risolvere il conflitto di interessi, oppure tentando di diminuire la disoccupazione, oppure rendendo pubblica e non privatizzabile l'acqua potabile, oppure cercando di aumentare le pensioni, oppure di diminuire l'IRPEF, oppure..., oppure, genericamente, facendo qualcosa che si potesse definire "di sinistra" sensu lato? I singoli partiti componenti dell'Ulivo hanno quotidianamente tenuto condotte stupide ed autolesionistiche, tipo il presentarsi in TV per gettarsi fango addosso l'uno con l'altro? E' vero. I singoli parlamentari hanno denigrato pubblicamente le decisioni della maggioranza, sconcertando l'opinione pubblica e, ancora peggio, disgustando i loro stessi elettori? E' vero. L'opposizione, forte di innumerevoli giornali e di tre+tre televisioni ha rovesciato quotidianamente valanghe di fango e di menzogne sul governo? E' vero. Il governo sarebbe caduto ugualmente, ma almeno avrebbe mantenuto intatta la stima di coloro che avevano votato la coalizione, ed avrebbe sicuramente riavuto i loro voti alle successive elezioni. Forse li avrebbe addirittura incrementati.

Riporto di seguito il testo dal blog di Beppe Grillo:
La legge Biagi, o meglio la sua applicazione, ha avuto come conseguenza la precarietà e l’abbassamento degli stipendi insieme all’utilizzo di professionalità elevate: ingegneri, tecnici, informatici, per lavori di bassa o infima qualità.
Questo me lo avete detto voi, con le vostre testimonianze che riporterò nel libro: “Gli Schiavi Moderni” che sarà pubblicato entro l’estate su questo blog. Il libro sarà scaricabile gratuitamente o acquistabile nella sua versione cartacea.
Due, comunque, mi sembrano le modifiche da operare subito alla legge Biagi:
- aumentare la remunerazione per i precari rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato con una politica fiscale che sostenga il lavoro precario
- porre un tetto massimo alle imprese per l’utilizzo di precari, ad esempio il 10%.

Il premio Nobel per l’economia Joseph E. Stiglitz mi ha inviato questa analisi sul mercato del lavoro in Italia .
Belin, un premio Nobel che scrive a un comico!

“Caro Beppe,
dall'Italia mi giungono notizie allarmanti: la legge sul primo impiego viene ritirata in Francia dopo poche settimane di mobilitazione studentesca e da voi la legge 30 resiste senza opponenti dopo anni. Permettimi allora una breve riflessione Nessuna opportunità è più importante dell'opportunità di avere un lavoro. Politiche volte all'aumento della flessibilità del lavoro, un tema che ha dominato il dibattito economico negli ultimi anni, hanno spesso portato a livelli salariali più bassi e ad una minore sicurezza dell'impiego. Tuttavia, esse non hanno mantenuto la promessa di garantire una crescita più alta e più bassi tassi di disoccupazione. Infatti, tali politiche hanno spesso conseguenze perverse sulla performance dell'economia, ad esempio una minor domanda di beni, sia a causa di più bassi livelli di reddito e maggiore incertezza, sia a causa di un aumento dell'indebitamento delle famiglie.

Una più bassa domanda aggregata a sua volta si tramuta in più bassi livelli occupazionali. Qualsiasi programma mirante alla crescita con giustizia sociale deve iniziare con un impegno mirante al pieno impiego delle risorse esistenti, e in particolare della risorsa più importante dell'Italia: la sua gente.
Sebbene negli ultimi 75 anni, la scienza economica ci ha detto come gestire meglio l'economia, in modo che le risorse fossero utilizzate appieno, e che le recessioni fossero meno frequenti e profonde, molte delle politiche realizzate non sono state all'altezza di tali aspirazioni. L'Italia necessita di migliori politiche volte a sostenere la domanda aggregata; ma ha anche bisogno di politiche strutturali che vadano oltre - e non facciano esclusivo affidamento sulla flessibilità del lavoro. Queste ultime includono interventi sui programmi di sviluppo dell'istruzione e della conoscenza, ed azioni dirette a facilitare la mobilità dei lavoratori.
Condividiamo l'idea per cui le rigidità che ostacolano la crescita di un'economia debbano essere ridotte. Tuttavia riteniamo anche che ogni riforma che comporti un aumento dell'insicurezza dei lavoratori debba essere accompagnata da un aumento delle misure di protezione sociale.

Senza queste la flessibilità si traduce in precarietà.

Tali misure sono ovviamente costose. La legislazione non può prevede che la flessibilità del lavoro si accompagni a salari più bassi; paradossalmente, maggiore la probabilità di essere licenziati, minori i salari, quando dovrebbe essere l'opposto. Perfino l'economia liberista insegna che se proprio volete comprare un bond ad alto rischio (tipo quelli argentini o Parmalat, ad alto rischio di trasformazione in carta straccia), vi devono pagare interessi molto alti.

I salari pagati ai lavoratori flessibili devono esser più alti e non più bassi, proprio perché più alta è la loro probabilità di licenziamento. In Italia un precario ha una probabilità di esser licenziato 9 volte maggiore di un lavoratore regolare, una probabilità di trovare un nuovo impiego, dopo la fine del contratto, 5 volte minore e che fino al 40% dei lavoratori precari è laureato.
Ma se li mettete a servire patatine fritte o nei call center, perché spendere tanto per istruirli?
Grazie per l'ospitalità.”
Joseph E. Stiglitz

 
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Questa sì che è una notizia...

Post n°20 pubblicato il 26 Agosto 2008 da privato_pp
 

Citazione irresistibile dal sito Antimafia Duemila, dal quale è stato ripreso anche il titolo:
"il nostro premier è un allievo di Giovanni Falcone ed è ansioso di «mettere in pratica molte sue idee in materia di giustizia». Dev’essere per questo che si tenne in casa per due anni un mafioso travestito da stalliere, Vittorio Mangano, poi fatto arrestare e condannare da Falcone a 11 anni per mafia e traffico di droga"

C'è ben poco da aggiungere alle parole di Marco Travaglio. Come si fa a dimettersi da Italiano? Se nell'ex nostro bel paese rimanessero solo mafiosi, stallieri in villa, adulti col grembiulino della loggia, ladri, rapinatori, impunibili, autoassolti, costruttori edili stramiliardari che comprano un terreno agricolo e il giorno dopo -miracolo!- il sindaco gli cambia il piano regolatore e diventa edificabile, avvocati che comprano di tutto -ville per amici miliardari e sentenze, sempre per gli stessi amici-, giudici che vendono di tutto -onore e sentenze-, se rimanessero solo queste persone, ripeto, cosa potrebbe succedere?
Se vogliono mangiare, tutte queste belle persone (e stiamo parlando di parecchi milioni) sarebbero forse costrette a lavorare. Lo immaginate? Magari potremmo vedere un notissimo avvocato, conosciuto più per i suoi acquisti di giudici che per le sue doti di principe del foro, che fa il cameriere in qualche villa stramiliardaria in Sardegna... Oppure uno stramiliardario assunto come suonatore di chitarra per allietare la cena di uno stalliere un pò mafioso... In fondo potrebbe accadere, sarebbero rimasti solo loro e qualcuno deve pur fare un lavoro onesto. Non dev'essere mica tanto facile rubare ai delinquenti...
Effettivamente, rubare ai delinquenti non è facile proprio per niente. Si lavora molto, la paga è bassa (se no sarebbero normali imprenditori), la sicurezza sul lavoro inesistente (idem) e, grazie ad alcune recenti leggi, il posto di lavoro è anche temporaneo.
Dice: Ma se sono delinquenti anche i dipendenti, chissà quali tremende forme di protesta possono attuare... Non è vero. Noi, i normali lavoratori, spesso facevamo scioperi eversivi, magari accompagnati da pericolosissimi cortei con bandiere, tamburi e fischietti... Questi delinquenti lavoratori sarebbero più riguardosi, magari userebbero solo qualche chilogrammo di tritolo, tanto per far "sentire" il loro disagio, oppure qualche stramiliardario imprenditore potrebbe scomparire da un momento all'altro mancando per sempre, come si dice, "all'affetto dei propri cari" o, ancora, potrebbe "urtare" ad alta velocità contro un mezz'etto di piombo durante una passeggata nelle sue proprietà... Che scenario idilliaco, non è vero?
Non vorrei, a causa della mia ostinazione a rimanere Italiano e a lavorare in Italia, privare di cotante gioie i poveri miliardarucci e mafiosucci di cui sopra.
Ho riletto la Costituzione, ma non ho trovato l'articolo relativo alle dimissioni da Italiano. Peccato, continuerò a togliere posti di lavoro ai miliardari. Mi dovranno sopportare.

 
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Adotta un precario

Post n°19 pubblicato il 23 Agosto 2008 da privato_pp
 

Questa frase l'ho trovata sul blog Noi siamo il futuro e non resisto alla tentazione di citarla, ringraziando l'autore:
"...la buona prassi e la tradizione impongono di fare la beneficenza, perché in fondo siamo buoni cristiani. Quindi lanciamo l'iniziativa ADOTTA UN PRECARIO.
Adotta un precario. In questo periodo estivo, soprattutto, che vengono abbandonati sulle autostrade. Il precario non sporca, se ben educato, non ha garanzie e diritti, quindi non disturba, si accontenta di poco e vive di speranze, tu illudilo pure e lui ti sarà fedele. Bastano pochi soldi e stai a posto con la coscienza!
Adotta un precario."
Mi ha convinto. Anch'io adotterò un... ma che dico uno, DUE precari "futuri": mia figlia e suo marito, entrambi architetti, disoccupati e speranzosi (se sono molto fortunati) di diventare precari effettivi...

 
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Se rinasco, voglio fare il giornalista...

Post n°17 pubblicato il 22 Agosto 2008 da privato_pp
 
Foto di privato_pp

Se rinasco, voglio fare il giornalista. Mi scappa fortissimamente una domanda per Bossi, attuale ministro della Repubblica.

Una sola piccola premessa: una breve citazione di un atto del tribunale di Tribunale di Como, sezione distaccata di Cantù, sentenza 22 giugno 2001 (Dal sito EIUS):

"L'on. Bossi, intervenuto il 25-7-97 nella serata conclusiva della festa di partito della Lega Lombarda, che si svolse per più giorni in Cabiate presso il parco del Palazzetto dello Sport, volgendo lo sguardo alla bandiera nazionale esposta sulla vicina scuola statale iniziò il proprio discorso con le espressioni "quando vedo il tricolore io m'incazzo. Il tricolore lo uso soltanto per pulirmi il culo". Tali espressioni vennero chiaramente udite dai numerosi presenti, tra cui i Carabinieri di Cantù che svolgevano il servizio d'ordine in borghese durante la manifestazione e che hanno riferito l'episodio in dibattimento."
...omissis...
"P.Q.M. Il Tribunale di Como, sez. dist. di Cantù, in composizione monocratica, visti gli artt. 549, 533, 535; DICHIARA Bossi Umberto colpevole del reato a lui ascritto e, concesse le attenuanti generiche, lo condanna alla pena di un anno e quattro mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali.
Visti gli artt. 163, 164, 175 c.p., concede all'imputato il beneficio della sospensione condizionale della pena e della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale."
Fine della citazione. La sentenza è di primo grado, quindi non ancora definitiva. Probabilmente ci saranno stati appelli vari, ricorsi e tutto quanto previsto dalle leggi a beneficio dei potenti e dei danarosi. L'ultima notizia che ne ho è del 2007, quando la Corte di Cassazione, con sentenza n. 35523/2007 (dal sito studiolegalelaw) ha poi annullato il beneficio della sospensione condizionale della pena.

In precedenza, come risulta anche sul sito web della Camera dei deputati, in un paio di occasioni nel 1997, sempre Bossi aveva affermato: "L'unica cosa che c'è in casa mia di tricolore è la carta igienica" e "Ho visto che gli Alpini hanno esposto il tricolore; perciò gli Alpini vadano tutti a cagare... Finché gli Alpini espongono il tricolore vadano tutti a cagare".

La domanda che devo fare all'individuo suddetto è semplice:
Quando è stato nominato ministro ed ha giurato fedeltà alla Repubblica, la bandiera su cui ha giurato è la stessa con cui si è pulito il culo?

 
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Madonna del manganello, retro del santino

Post n°16 pubblicato il 17 Agosto 2008 da privato_pp
 

Un amico mi ha suggerito, per completare l'informazione, di riportare il testo posto sul retro del santino della "Madonna del manganello". Lo accontento, con la speranza che la lettura del delirante testo faccia riflettere coloro che ancora rimpiangono certi tempi, per fortuna andati (purtroppo non completamente):

"O tu santo Manganello
tu patrono saggio e austero,
più che bomba e che coltello
coi nemici sei severo.
O tu santo Manganello
Di nodosa quercia figlio
ver miracolo opri ognor,
se nell'ora del periglio
batti i vivi e gli impostor.
Manganello, Manganello,
che rischiari ogni cervello,
sempre tu sarai sol quello
che il fascista adorerà."

 
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