NIENTE DI PERSONALE

SECONDO POST DELL'ANNO


...Continuazione del primo...Insomma... il rapporto con i miei genitori è sempre stato molto turbolento. Ma la cosa che mi faceva più impazzire di rabbia e tristezza era, soprattutto, che io ce la mettevo tutta a cercare di essere come volevano loro.Ho passato gran parte della mia vita ad assecondare le loro paure, le loro aspettative, le loro ansie, le loro richieste implicite e non, per cercare di diventare la figlia perfetta, quella di cui poter sempre andare fiera.Ma purtroppo non era mai abbastanza. Pensavo male, facevo male, dicevo male.E pensare che, agli occhi del mondo intero, sono sempre stata la figlia perfetta....E' questo il problema. Da un figlio normale ci si può sempre aspettare di tutto, mentre da un figlio perfetto non ci si può aspettare altro che perfezione, e mantenere il livello sempre così alto non è roba da poco. Alla lunga diventa insostenibile.Fuori casa ero perfetta, dentro casa mi scagliavano contro raffiche di disapprovazione.Ho provato molto rancore nei loro confronti, lo devo ammettere. Credo sia la prima volta che lo scrivo. Di certo non è la prima volta che me ne rendo conto, nè non ho mai fatto nulla per elaborare questo dolore, ma scriverlo qui, nero su bianco, mi fa un grande effetto. Mi turba anche adesso che le cose, in qualche modo, sono cambiate.A dire il vero, ma proprio il vero, le cose non sono cambiate di una virgola.Quella che è cambiata, più che altro, sono io. Ed ho potuto farlo solo parecchio tempo dopo assere andata via di casa, aver trovato un buon lavoro, essermi fatta un giro di amicizie tutte nuove a cui ho fatto conoscere, direttamente, la vera pocorumore senza filtri e senza 'coperture'.E questa pocorumore è piaciuta molto, e, devo essere sincera, piace molto anche a me.Ma il processo non è stato indolore. Tutt'altro.Ho dovuto prima di tutto fare i conti con me stessa, e con il mio perenne bisogno di non deludere le persone che amo. Odio far soffrire la gente, odio sentire che per colpa mia qualcuno non è felice come potrebbe e come vorrebbe, odio non essere giusta, adeguata.Se solo non fossi stata così, molto probabilmente le pretese dei miei genitori e i divieti e i rimproveri, mi sarebbero scivolati addosso come scivolano all'80% dei ragazzi del mondo, che io oso definire "normali", senza lacerarmi profondamente ogni volta.Su di me non scivola niente. Assorbo tutto più di un Pampers, anche se prima o poi, in qualche modo, quel tutto riemerge.Quindi il primo passo è stato ammettere che parte della colpa è mia, se di colpa si può parlare.Allora parliamo di responsabilità, preferisco.Capito questo, ed è stata la parte più difficile, il resto è venuto piano piano da sè.I genitori sono persone.E già, è inutile che ridete sotto i baffi, è proprio così. I genitori, prima di essere genitori, sono persone con il loro bagaglio di esperienze e di cultura, con il loro carattere, con le loro aspirazioni, con - soprattutto - i loro limiti.Abbiamo tutti dei limiti, e se io in tutta la mia vita ho rivendicato il diritto di averne, sarebbe profondamente ingiusto non ammettere che anche loro ne abbiano.Hanno sempre fatto tutto, in ogni caso, sempre e solo per amore. Magari sono stati a volte un po' maldestri, a volte un po' presuntuosi, a volte un po' troppo poco sfumati, ma mai e poi mai, nei loro comportamenti, c'è stata malafede.Hanno sempre vissuto per me. Mi hanno adorato. Ero e sono il loro più grande gioiello, e se mi hanno sempre considerato troppo fragile è forse perchè ho dato loro l'impressione di esserlo, o non mi sono mai esposta fino in fondo, o non mi sono spiegata bene, o non sono mai stata davvero convinta delle mie idee ma me ne facevo portavoce solo per puro senso di ribellione.E queste cose, piano piano, le ho capite nel momento io cui sono diventata più convinta di me stessa. L'autostima vacilla spesso e volentieri, ma ho cercato di fare chiarezza nella mia vita, di mettere pochi punti fermi, e di perseguirli.E, SOPRATTUTTO, ho cercato di parlare con loro da adulto ad adulto. Senza frignare, urlare, sottindendere.Rimanere ferma.Vi amo, vi rispetto, ci sarò sempre per voi, ma credo che la mia strada sia Questa, l'uomo che amo è Questo, i miei gusti sono Questi, i miei tempi sono Questi, i miei bisogni sono Questi. Per ora.Non sono nè migliori nè peggiori dei vostri, sono semplicemente diversi, perchè appartengono solo a me, e mi rendono unica ed irripetibile.Mi rendono quella che sono, e non è importante che a qualcuno io non piaccia - c'è un sacco di gente che non piace a me - perchè un po' alla volta sto cercando di piacere a me stessa, e questo credo che basti.E' un cammino lungo, impervio, a volte alienante, ma lo devo fare, perchè prima si parte, e prima si arriva all'equilibrio.Ed è quindi da poco tempo che, quando torno a casa per le vacanze, mi lascio coccolare e viziare. Perchè ho capito che i miei genitori mi coccolano perchè mi amano, e sono felici di farlo, come io sono contenta di coccolare e viziare il mio superfidanz pur sapendo che lui è più capace di me a fare un sacco di cose. A casa dai miei mi riposo, spengo in qualche modo il cervello, e mi lascio cullare dai ritmi lenti del sud e dal rumore delle onde che si frangono sugli scogli, avvolta dall'amore di chi mi ha messa al mondo...E faccio pace con la vita.