Nelvento-libero

Galatea


 
Galatea ed Aci Candida come il latte era la sua pelle,delle Nereidi la più bella tra le belle.La ninfa era amata del pastorello Aci,lei ricambiava l'amore coi suoi baci. Anche Polifemo di lei s'era invaghito,e di eliminare il suo rivale aveva ordito:preso un masso glielo scagliò addosso,seppellendo Aci sotto un grande fosso. Galatea, per la disgrazia, era avvilitae supplicò gli Dei di riportarlo in vita.Il volere degli Dei così venne decretato:il giovane Aci in fiume fu trasformato. Da quel masso unto di sangue innocentene uscì acqua fresca e chiara di sorgente.Lieta Galatea, come ninfa delle acque,si unì all'amato e accanto a lui giacque.                                  (Pino Bullara)
 Polifemo e i faraglioni di Acitrezza. “Ciclope! Se ti chiederanno chi ti ha accecato,sappi che “Nessuno” è un nome inventato;Odisseo, figlio di Laerte e di Itaca signore,ti ha tolto la vista, ti ha dato questo dolore.” A Polifemo la rivelazione più rabbia inflisse,e scagliò dei massi contro la nave di Ulisse;i massi scagliati, però, finirono tutti in mare,così il Laerziade con i suoi si poté salvare. A scagliare rupi il gigante era già abituato,come quando fu di Aci, che aveva lapidato.Senza la vista, ora la sua forza non servirà,e nel buio più profondo i suoi giorni finirà. Le rupi, però, rimarranno in mezzo al mare,e il loro effetto il ciclope non potrà mirare:l'azzurro del mar, il sole e la loro bellezza,daranno un'atmosfera incantata ad Acitrezza.                                       (Pino Bullara)  http://www.nelvento.eu/galatea.htm