Sofonisba «Il nuovo mondo, pian piano, si scopriva;il nuovo secolo sette lustri già compiva;dove "torrone, Torrazzo, tettone" vi sono,là a Cremona, della vita ricevetti il dono.Il nome mio è Sofonisba degli Anguissola.A superare ostacoli e pregiudizi non fui sola:mio padre mi sostenne nella mia aspirazione,le mie sorelle mi seguirono con convinzione. Con me il Rinascimento si tinge di rosa,a vent'anni divenni una pittrice famosa.Amavo la musica, le arti e la letteratura,ebbi rapporti epistolari con gente di cultura.Di Bernardino Campi fui allieva provetta,della notorietà, presto, raggiunsi la vetta.In Spagna vissi la mia carriera più bella:ritrattista alla corte della regina Isabella. A palazzo, feci ritratti alla famiglia reale;della regina fui una dama devota e leale.Lasciai, poi, la Spagna per un'altra contrada:in Sicilia, sposai il nobile Fabrizio Moncada.Ma il mare, dopo un lustro, mi rubò lo sposo;sconvolta, non trovavo più né pace né riposo.Lasciata Paternò, ormai diventata un inferno,mi fermai a Livorno, dove passai l'inverno. Qui conobbi Orazio Lomellini, un genovese;mi sposai a Pisa con questo capitano cortese.Vissi a Genova. Poi tornai in Sicilia con gioia,a corte del vicerè Emanuele Filiberto di Savoia.Da tutti ero stimata e considerata grande artista.Dipinsi fino a quando m'accompagnò la vista.Un quarto di secolo quello successivo contava,il sedici novembre l'anima mia in cielo volava. Nella chiesa di San Giorgio c'è la mia fossa,a Palermo, dove riposano in pace le mie ossa.Lì una lapide, in mia memoria, ancora rimane:"... tanto insigne nel ritrarre le immagini umane...Orazio Lomellini, colpito da immenso dolore,pose questo estremo segno di onore...""Volere è potere". Pittrice decisi di diventare:che da stimolo ed esempio sia stato il mio fare.» (
Pino Bullara )