Nelvento-libero

"Lettera a Pinocchio"


    Caro Matteo (vorrai scusare, di certo, il tono confidenziale con cui mi rivolgo, in fondo, non sei il mio sindaco e non occupi nessuna carica istituzionale di rilievo, quindi mi rivolgo a te come un semplice compagno).     Dicevamo: caro Matteo, rispondo al tuo quesito sarcastico rivolto agli Italiani, in merito a chi sarebbe dovuto essere il tuo interlocutore, per le riforme che intendi attuare. La risposta, come Italiano, la rispedisco al mittente, perché in un paese NORMALE, tale quesito non si sarebbe potuto nemmeno formulare.   Ti ricordo che ”il tuo principale interlocutore” (per parafrasare un tuo predecessore, di cui tu stai ripercorrendo, “con lo stesso successo” le orme), essendo stato condannato DEFINITIVAMENTE, e in più espulso dal Senato, a quest’ora sarebbe dovuto essere in prigione o quantomeno agli arresti domiciliare; altro che incontri e campagne elettorali!   Allora la domanda te la faccio io: “con chi dovevi parlare con Dudù?”  Il problema, caro mio, non è tuo, ma di quella parte politica che si ostina ad avere come rappresentante un condannato per frode fiscale e un indagato per prostituzione minorile, corruzione ecc.   Mia nonna mi diceva: “ Mettiti cu ‘i megli to’, e appizzacci i spisi”. “Chi va al mulino si infarina.” E tu sei andato col carbonaio.  Un tuo concittadino di quasi due secoli fa ha narrato le avventure di un burattino, sono certo che quel libro l’avrai letto anche tu, ti consiglio, però, di andarlo a rileggere; anche se piace ai bambini, quello è un libro, rivolto agli adulti, rileggilo con attenzione.Rifletti!Cordiali saluti,Pino .