Un professore in doppio petto
Quell’omino era ormai inaffidabile,
lo si doveva cambiare con uno rispettabile.
Gli fecero, allora, un vero sgambetto,
e lo cambiarono con uno in doppio petto.
“ In pectore” già era stato designato,
e ancor prima, senatore nominato.
Capo del governo venne fatto e detto:
eccoci il professore in doppio petto.
Il paese è stato chiamato a salvare,
e lui mostra sicurezza sul da fare:
tassare ogni cosa in modo diretto,
ma con rigore ed in doppio petto.
Vengono tagliati stipendi e pensioni,
si tassano case, aziende e capannoni;
l’uso del contante, poi, viene ristretto:
ecco la cura del premier in doppio petto!
A licenziati, a esodati, a disoccupati,
a famiglie di imprenditori suicidati,
a chi dalla morsa fiscale viene stretto
non dice nulla l’uomo in doppio petto.
I giovani che cercano un posto sicuro,
lui li ammonisce in modo assai duro.
“ Poi, che monotonia un posto suddetto!”
Esclama l’economista in doppio petto!
Stanno bandendo dalle scuole l’italiano:
hanno iniziato col Politecnico di Milano.
Tutti gli esami saranno in inglese perfetto,
su indicazione del mister in doppio petto.
Si sa che Lingua è sinonimo d’Identità,
chi ti toglie la lingua, ti toglie la dignità.
Un popolo senza lingua è un popolo inetto,
come vuole “l’americano” in doppio petto.
“Questo governo ha un obiettivo palese:
bisogna azzerare il debito del paese.”
A grossi sacrifici, ognuno sarà costretto.
Ricetta di super Mario in doppio petto.
Io, però, vorrei dire l’opinione mia:
questa cura è peggiore della malattia.
Il paese ha imboccato un vicolo stretto,
in mano a un fiscalista in doppio petto.
Dalla padella siamo passati alla brace;
dopo la dignità, ora perdiamo la pace.
La morsa fiscale un cappio ci ha stretto,
colpa di un burocrate in doppio petto.
(Pino Bullara)
... e la storia continua