Sogni e poesia...

Post N° 3


LA BALLATA DEL BEONE Incatenato alla vita e libero come il vento che si alza fresco nelle sere d'inverno, nato per qualche capriccio dell'amore, o dall'illusione sbagliata di un momento. Alla mia esistenza non ho nulla da dare, nč un'emozione, nč l'accenno di un sorriso. Nell'ombra ho vissuto, ombra caldo mantello, senza neanche una fede in cui sperare. Sarņ degno d'esser strappato al vino? Intrappolato come il giocatore al gioco, divorato dal vizio come la carogna dai vermi, ho camminato a mani giunte col destino. Soffocato da folli pensieri ogni giorno, ho dissolto una vita, ho affogato un'amore, ed il vino, unico vero amico che mi ha capito, dal fondo di una bottiglia mi guardo intorno. Malattia e vizio han fatto cenere di me, ricordi quel fuoco che divampņ per noi? Hai ucciso i sogni che non ho fatto, lento seduttore, maledirņ per sempre te! Privo d'ogni morale ho voluto vivere, sdraiato sulla strada, trono di terra, son stato il re ed lo schiavo del mio regno, non una donna a cui ho regalato il mio sorridere. Ora che ho varcato anche l'ultima luce, il lento assopirsi dei miei sensi, e dopo, il silenzio dei miei stanchi occhi strana bellezza che mi hai strappato la voce. Portami via da questo ingiusto mondo, fantasma, unico sogno che ho voluto rincorrere la sola sposa che io abbia mai sognato, andiamocene ora, prima di toccare il fondo. Austera signora, vestita di nero, che ci consoli, che mi dai forza e mi fai riviver in ogni notte, ti ho chiamato col mio grido, per tutta una vita, accompagnami, e nel buio non saremo pił soli.