poesia...e realtà...
La mia non è una vena poetica, è un fiume che - straripando - cede linfa lentamente nella vallata del mio cuore MARTY
Non so’ come TU sia arrivato qui.
Magari e’ un segno del Destino o una forza misteriosa ti ha guidato in questa
goccia in mezzo all’oceano.
Ma non importa a questo punto ci sei, sta a te decidere ora cosa fare…
se fermarti o andartene….
io voglio darti il
MIO PERSONALE “BENVENUTO”
ricordandoti di giudicare te stesso prima di giudicare me!
By Marty
« riflessione... | VENTO.... » |
Voglio che tu sappia una cosa. Tu sai com'è questa cosa:
se guardo la luna di Cristallo, il ramo rosso del lento autunno alla mia finestra,
se tocco vicino al fuoco l'impalpabile cenere o il rugoso corpo della legna
tutto mi conduce a te, come se ciò che esiste, aromi, luce,
metalli, fossero piccole navi che vanno verso le tue isole che m'attendono.
Orbene, se a poco a poco cessi d'amarmi
cesserò d'amarti a poco a poco.
Se d'improvviso mi dimentichi, non cercarmi, che già ti avrò dimenticata.
Se consideri lungo e pazzo il vento di bandiere che passa per la mia vita e
ti decidi a lasciarmi sulla riva del cuore in cui ho le radici, pensa
che in quel giorno, in quell'ora
leverò in alto le braccia e le mie radici usciranno a cercare altra terra.
Ma se ogni giorno, ogni sera senti che a me sei destinata con dolcezza implacabile
se ogni giorno sale alle tue labbra un fiore a cercarmi
ahi, amore mio, ahi mia, in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né dimentica
il mio amore si nutre del tuo amore, amata, e finché tu vivrai starà
tra le tue braccia senza uscire dalle mie.
Sono acqua di fonte che al suo monte
non può ritornare e il mio orizzonte
è solo vivere...
e vivere da solo
come un sasso di un torrente
che non ferma la corrente
perché il tempo se ne va e lascia niente...
Scrivo a te donna
di Salvatore Fiume
Ogni mattina, dopo il segno della croce,
scriverti
è come recitare una preghiera.
Non si può far di peggio,
ma io so fare di meglio.
Ora che non ti vedo,
di buon mattino,
mentre tutti dormono,
prendo la penna, come un ladro prenderebbe
la chiave di un forziere,
e con la penna
rubo la vita che non mi appartiene
e scavo un camminamento
per raggiungere te che, contro ogni legge,
considero mia.
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