Post n°21 pubblicato il 27 Marzo 2010 da vinceferrucci
Cammino a passi lenti sull’asfalto intriso dall’odor di pioggia di un autunno triste, melanconico, ancora in agonia per l’estate persa, vedo un cielo che sorride appena coi suoi occhi quando è sera il suo pianto è musica, arriva a me come voci di cortili lontani di tempo. I miei pensieri nascondono i volti della gente che ubriaca di vita ama in questo fazzoletto di universo infinito e lontano secoli dal sole il calore temo e cerco nell’indifferenza mite di chi lontano muore le stelle mistero strano a volte son finite ma restano di luce. Cammino a passi lenti tra i vicoli odoranti il profumo del mare di questa notte fredda, buia, che piange il suo giorno andato scruto il vuoto profondo della mia anima senza la sua ombra la gioia e la tristezza di un bambino che gioca solitario in un cortile. La mia gioia fiorisce, nasce dall’umana tristezza degli sguardi dei muri in questa vita che pulsante dentro me vive e ha voce ancora uno spazio, un ritaglio del tempo infinito che rimani sospeso tra terra e cielo la vita misteriosa, bella, mi cedo a lei come leggera foglia al vento. Cammino a passi lenti per non svegliare il tuo sonno, stanca dormi e io farò piano quando rientrerò nel nostro letto per non destarti ho fatto una passeggiata nella notte per ritrovar me stesso ora stanco ho voglia di dormire, la luce è spenta, la sveglia lampeggia l’ORA.