Creato da raeleonora il 22/10/2004
raccolta di poesie d'amore
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Ciò che ho scritto di noi
-Nazim Hikmet-
Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
è la mia nostalgia
cresciuta sul ramo inaccessibile
è la mia sete
tirata su dal pozzo dei miei sogni
è il disegno
tracciato su un raggio di sole
ciò che ho scritto di noi è tutta verità
è la tua grazia
cesta colma di frutti rovesciata sull'erba
è la tua assenza
quando divento l'ultima luce all'ultimo angolo della via
è la mia gelosia
quando corro di notte fra i treni con gli occhi bendati
è la mia felicità
fiume soleggiato che irrompe sulle dighe
ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
ciò che ho scritto di noi è tutta verità.
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Pari agli dei mi sembra
quell’uomo: innanzi a te
siede e tanto vicino sente la tua voce
dolce,
il desiato riso. Oh, a me
il cuore sbatte forte e si spaura.
Ti scorgo, un attimo, e non ho
Più voce:
la lingua è rotta; un brivido di fuoco è nelle carni,
sottile; agli occhi il buio; rombano
gli orecchi.
Cola sudore, un tremito
Mi preda. Più verde d’un’erba
Sono, e la morte così poco lungi
Mi sembra…..
(Grecia VII-VI secc. a.C.)
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Camminando
(Roberto Peril)
Camminando nei tuoi pensieri
ho incontrato riflessi di sole ridenti,
Ho parlato con nuvole tristi,
arcobaleni radiosi.
I miei passi hanno sfiorato sassi di cuore,
perle scappate dalla loro prigione
per cavalcare l'onda della libertà.
Ho visto un fiore che dipingeva sorrisi,
imbottigliava profumi di pelle innamorata.
Camminando nei tuoi pensieri
ho incontrato vecchi ricordi di fanciulla,
legati con fiocchi rosa,
profumati di verginità.
Dolci ricordi di mani fra i capelli,
note di una ninna nanna intonata da voci sicure.
Ho visto un cappello,
con una tesa seria ma orgogliosa.
Balocchi che giocavano con una bimba felice.
Ho visto della cenere di spine
bruciate sul rogo della libertà,
racchiuse dai muri dei ricordi,
in celle buie e segrete.
Ho visto un cielo di bolle
colorate di giallo grano,
di verde cespuglio, di rosso papavero.
Ho visto uno spazio libero per l'amore.
Ho visto te.
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Benvenuta, donna mia, benvenuta!
-Nazim Hikmet
Benvenuta, donna mia, benvenuta!
certo sei stanca
come potrò lavarti i piedi
non ho acqua di rose né catino d’argento
certo avrai sete
non ho una bevanda fresca da offrirti
certo avrai fame
e io non posso apparecchiare
una tavola con lino candido
la mia stanza è povera e prigioniera
come il nostro paese.
Benvenuta, donna mia, benvenuta!
hai posato il piede nella mia cella
e il cemento è divenuto prato
hai riso
e rose hanno fiorito le sbarre
hai pianto
e perle son rotolate sulle mie palme
ricca come il mio cuore
cara come la libertà
è adesso questa prigione.
Benvenuta, donna mia, benvenuta!
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Inviato da: noivibriamo
il 25/11/2010 alle 01:15
Inviato da: ilpoetadellamore
il 01/03/2008 alle 10:28
Inviato da: starman2006
il 24/08/2006 alle 12:47
Inviato da: gostfire
il 10/07/2006 alle 20:05
Inviato da: dolceribelledgl0
il 02/09/2005 alle 09:36