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Vieni da me...


 E’ notte, scorre buia e cupa e penso a te, a tuo marito,ai tuoi figli, al danno che ti ho fatto, al dolore vero che hai dentro, che ti allontana da me, che deve essere pure lasciato libero di vivere perché tu compia quello che devi. Penso ai giorni che verranno e mai ci vedranno insieme, penso al silenzio e sono pure felice. A volte ragiono come vedi, ma ormai sono solo barlumi, lampi tenui di luce, come i giorni a febbraio da queste parti! E penso ai giorni in cui guardavo da lontano le cime dei tuoi monti imbiancate e pensavo: "Avrà freddo?" A quando a volte sentivo il vento ululare e nuvole grigie che attraversavano veloci il cielo e pensavo chissà ora dove sarà? Quale strada percorrerà, in quali e quanti guai si sarà cacciata? E poi al sole. Il sole che indorava la terra, già splendida dei suoi colori, in quel periodo. I colori dell’autunno. I miei colori! Quell’anno le piante avevano mantenuto le foglie ed era un’esplosione di toni gialli e rossastri. Ti struggevano l’anima. E’ buio e non vedo, ma la colpa è solo mia.Ti volevo solo vicino, mi bastava che tu fossi qui. Anche se poi andavi via, lo sapevo, mi rabbuiavo, ma capivo. Io sapevo che lui non sapeva, nonostante tu mi rassicurassi, sapevo che non ne avresti mai avuto il coraggio, ma mi bastava quello che mi davi, quell’amore anche se clandestino, anche se intermittente... La notte avanza, il buio è schiarito da una infinità di stelle, desidero dormire. Sfinito ora desidero solo dormire. Solo nella notte come sempre. Io e il buio, il freddo nell’anima e le stelle.