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We have fun


Ci sono momenti dove diventa più pressante un imperativo categorico: divertirsi! Dunque anche il divertimento, generalmente inteso come svago, fuga dallo stress e dalla routine quotidiana, momento ricreativo per il corpo e per lo spirito, sembra aver assunto, oggi, una connotazione decisamente negativa, nel senso che è divenuto quasi un obbligo, un dovere da assolvere a tutti i costi; pena il sentirci in colpa, isolati, diversi. Ecco allora che frasi del tipo «Bene, divertitevi allora», «Mi raccomando, divertiti!» si sprecano ad ogni incontro, ad ogni saluto.E ci si sente guardati con un minimo di sufficienza, anche se non proprio di commiserazione, se alla domanda di cosa si sia fatto si risponde di essere rimasti a casa, in famiglia, con gli amici, per recuperare quelle energie e un po' di quel tempo che viene sempre speso per qualcos'altro, e quasi mai solo per noi.Ognuno di noi è libero di intraprendere tutto ciò che ritiene più opportuno per il proprio benessere e per la propria tranquillità; ognuno di noi, se ne ha la possibilità, può liberamente ricercare quelle forme di divertimento e tutte quelle attività ludiche un tempo considerate impossibili (se non proprio impensabili) se, così facendo, potrà sentirsi appagato e felice.Da parte mia, io continuerò a ricercare e a costruire questa fragile e preziosa serenità interiore con quelle piccole cose che, ogni giorno, pazientemente ammiccano ai nostri sguardi un po' distratti e assonnati, forse ubriachi di routine e di stanchezza;quelle cose semplici come leggere un libro, pensare, dialogare, fare una passeggiata, mangiare insieme alla famiglia e agli amici,ascoltare musica e ballare.