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La fata dei colori


 La fata dei colori, ha gli occhi verde smeraldo. Profuma di pioggia appena caduta sul terreno. Ama cantare, scrivere e ipnotizzare. Annusa la vita e ne canta le gioie e i dolori. La incontrai un giorno alla fine di maggio, sull’arco di un arcobaleno. Il viso appoggiato sulla mia spalla, guardava lontano e sorrideva. Gli accarezzai la mano con il mio azzurro, e sfiorai le sue labbra con le mie. Tutto il suo essere sprigionava essenze dolci. Una torta deliziosa da assaggiare, lentamente, a piccoli pezzi, gustando il suo giallo, leccando il suo rosso, avvolgendolo completamente dentro la mia bocca.Era felice la fata dei colori, i suoi occhi brillavano, e la sua voce intonava un canto melodioso, godeva di questo piacere rubato, inaspettato, arrivato da lontano, come una bambina tra le braccia di sua madre.Passeggiammo tra i colori e le morbidezze delle nuvole, mano nella mano, ogni tanto i suoi passi rallentavano, mi prendeva il viso tra le mani e mi regalava il suo rosa, ci scambiavamo una goccia di amore blu. Un amore delicato, cortese, antico. Carezze nere e marroni tra i capelli, mani morbide e curate sul mio petto nudo, desideri bordeaux che s’insinuavano lentamente nei nostri corpi bianchi, leggeri come piume.La fata dei colori non mi lascia mai. Esiste sempre dentro la mia anima che insieme abbiamo colorato. Indelebili le nostre tinte, come il nostro amore dipinto con i nostri occhi.Lei, la mia fata dei colori la vedo sempre appoggiata alla fine del mio arcobaleno.