Rime d'Inchiostro

Per gli sposi Erika e Roberto


Scusatemi signori riuniti qui davantiun poca di attenzione vorrei da tutti quantiho scritto queste rime, lo so, son poca cosae voglio dedicarle alla novella sposa.Ricordo quando nacque, sembrava un fiorellinobagnato di rugiada succhiava già il ditino,aveva le guanciotte rotonde e paciocconedue occhi come perle e fame da leone.Ornella la sua mamma non stava nella pelledi bimbe ne avea viste, ma mai di lei più belle.Ricordo quel mattino quanta trepidazioneper questa mia esperienza tremavo di emozione,le nonne, non vi dico, parlando alle personefacevano la ruota più bella di un pavone.E crebbe questa bimba e visse la sua fiabagiocando tutto il giorno assieme a Mario e Giada,il babbo e la sua mamma per farle una sorpresale dissero un bel giorno di essere in attesae dopo nove mesi uscì da quel pancioneun vispo frugoletto che si chiamò Simone.La nostra principessa faceva la maestramenando bacchettate a manca e pure a destrametteva tutti in fila le bambole e il fratellopicchiava sulle mani e a lei sembrava bello.E venne pure il tempo il tempo delle meleche col suo caldo vento del cuor spiegò le velepian piano quel vascello la riva abbandonavama a navigar nel mar ancor non si fidavafin quando un bel mattino mettendosi la gonnasi accorse all’improvviso di essere già donna.Meraviglioso mondo che nuove sensazioniil cuore va a novanta traboccan le emozionie con la fantasia diventano concretisperanze e desideri anche quei più segreti.Quando quel giovanotto sul suo cavallo biancoai tempi della scuola, passato le era accantonon s’era proprio accorta perché nei suoi pensieriun principe non era … mancavan gli scudieri.Poi cupido dall’alto scoccando la sua frecciacolpendola sul petto nel cuore fece breccia,lei sciolse la sua chioma di fuor dal suo balconeper far che il suo Roberto giungesse al suo verone.Se quelle due famiglie Montecchi e Capuletine narra anche la storia non furono mai lietile nostre due famiglie Rampazzo e Ostellarisino dal primo giorno l’un l’altro furon cari.Passaron poi i giorni i mesi ed anche gli annima i nostri due colombi non combinaron dannitubavano da soli o a volte in compagniae dove c’eran loro li cera l’allegria.Quel sogno nel cassetto volevan realizzarein bianco e in doppio petto dirigersi all’altaree presto venne il giorno che il sogno si esaudìed è proprio per questo che siam noi oggi qui.Noi ti preghiam Roberto coltiva questo fioreinnaffialo ogni giorno con tanto tanto amorebisbigliale all’orecchio “sei tutta la mia vita,tra tutte le altre donne sei tu la preferita”.Sii dolce caro e buono e non dimenticaredi morderti la lingua prima di brontolare,non risparmiar le coccole ne i baci o le carezzee al petto forte stringila sciogliendo le incertezze.Vedrai tu dal suo cuore un limpido ruscellosgorgare, e tumultuoso mutarsi in torrentello,s’ingrosseran le acque correndo verso il maree non esiste forza che le potrà fermaretutto verrà travolto da spumeggianti ondeche saliranno in alto riflesse dalle spondesi perderà la mente tra questo turbinioraggiunta infin la meta vi troveran l’oblio.O dolce e cara figlia or cambia la tua vitae dentro al nostro cuore velata è una feritanoi ti vogliamo bene ma tanto tanto tantoe so che nel tuo cuore sai riconoscer quanto.Ci fosti tu donata da un essere Divinoche oggi ha benedetto il nuovo tuo destinodi te e del tuo sposo noi siamo molto fieril’abbiamo conosciuto che a noi ci sembra ieriquest’oggi sull’altare raggiante ti ha portatoe fedeltà per sempre con gioia ti ha giurato.Rispettalo ti prego e amalo col cuoreche sia d’esempio a tutti il vostro grande amoresii sempre dolce e cara sorella amante e moglie,a volte con lo sguardo l’altrui desir si coglie.Suvvia miei cari sposi su, datevi da fareun vispo pargoletto vorremmo coccolareritroveremo ancora lo spirito Divinoche aleggia nelle case accanto ad ogni bambino.