Amico , fosti una candela lasciata ardere sola nel mondo vuoto ,circondato da ombre intente ad afferrarti. In silenzio i secondi scorrevano e sapevi nessun' ombra t’avrebbe soffiato … nulla se non infine il buio stesso Cosi un giorno alla fine dell’estate … Amico di Parigi s’ interruppe la strada ardita Ecco settembre ed un sussurro di voce contritaFalsa vita che ci gratti e riduci ad un segnoSulla tela del gran pittore nel suo strano disegno Fermi datempo remoto tra i confini dell’ignoto D’un mondo morto tracciato da cerchio vuotoAmico diParigi davanti all’eterno imbrunire Facesti dell’immobile un costante divenire Quante sered i canti infranti contro il muroIn piedi sul lungosenna sotto il cielo scuroCol sogno di colorare il sangue nelle veneUn sogno non basta ma basta a fare bene Parlerannodi noi dell’illusione del nostro incantoDelle nostre rime scisse da delusione e piantoNel tempo il sogno è reale solo se resta taleNon avverato nella brezza è perenne immortale Amico caro conosceviil prezzo dell’arroganza Della violenza cara come quello delle ignoranzaStendemmo poesie sul foglio della vita martoriataE le parole sanno quando la vita non è mancata Il destino d’un petalo che blocca la spadaA piedi nudi scorticati sulla strada ingrata Vita raggio di luce inuna feritoia otturataUn secondo un niente e dal buio abbagliata Voragine nel mare su cui galleggian naviPrima parola sull’ultimo canto degli schiavi Scoglio senza nome che al mare non si arreseFiglio della primavera che l’autunno si riprese Dj Pohnzi http://blog.libero.it/poesieresitenza