Poesie Per Resistere

Il mare lo sa .. Dj


Il mare lo sa ( poesia orale/slam/recitata)Atto I)Ricordo sfocato d' un bambino seduto sulle scoglieresognando di farsi portar via il mare scorre nelle veneDolcemente il richiamo dell'alba gli sorridevaAttorcigliato sui non detti su quello che credevaIl mare parla sempre la sua scienza immensaTrasparente ed imprevedibile come una lacrima persa Lo sentivo urlare negli antri di vecchi velieriIl cielo a lui spesso s'unisce come il domani con lo ieriInvitava a gettarmi ad abbandonare fede e credo A buttarmi nel turbinio perchè la calma si fa velenosolo nella tempesta non si ha più paura del tempoIssa le vele solo chi non ha paura di guardarsi indietroIl mare lo sa la vita è uno scontro d'idee violente Ne scrivo col sangue sopra pezzi della mia pelle sa tutto delle  nostre vittorie sconfitte anche dei tortiDel perché ci stendemmo inermi davanti notti insonni Sa che paura e amore non son poi tanti diversiAmbedue portan campi di naufraghi di cuori dispersiSa che la paura che abbiamo di lui di notteci ruba i sogni che facemmo di giorno tracciando rotteIl mare lo sa quando ci guarda sbattendo le cigliaImpetuoso ironico attorciglia lingue tra la brinaIl richiamo del largo rende taglienti cocci pratiForza d'osare son le onde che cullaron gli argonautiAtto II)Ed io so i baci disegnavan domani  sopra il vuotoMentre sfumi nel ricordo come bugia ti fai ignotoSo la felicità é il riflesso d'un volo di farfallaAbbaglio sul dorso ma sparisce solo al toccarlaVive dentro me la strada tracciata con l'incensoVoglia d'urlare rimbalzo nella gabbia del silenzioRimasto a metà  tra pensieri ombrosi e libertàOra vendo il "tutto che mai ebbi"   alla vostra cecitàVortice d'idee nel mondo del "per sempre"  incertoTra foglio bianco e penna cerco di trovare il nessoInseguo  un idea  un filo teso sull'orizzonteOra lo so si naviga con ciò che non corrodeFuturo e presente tetri dalla ragione si son scissiFauci spalancate mi chiaman cieli chiamati abissi Atto III)Sposo il mare e tutto quello che mi portòDalla notte in cui il "mai" entrò  ed il "sempre" se ne andòOra canto col vento di sogni malinconie e ricordiDietro porte chiuse s’apron le braccia di nuovi portiLuce d'un sole libero mi filtra tra i ramiLo stesso  sulle nocche degli schiavi nelle naviLa strada è dura infiniti mali bussano ed entranoI giorni son travagiati lo so ma le notti mi vendicanoAmo l'odore di rugiada che si sposa all'ariaSolca le ferite cicatrizza i picchi ne fa radaIn lui mi tuffo per perdermi lontano da bandiere dei e falsi santicercami se puoi tra spuma conchiglie e vascelli di sogni infrantiSono solo un altra goccia nell'immensità che è Sparisco nel blu il mare lo sa che  mi fece reDj Pohnzi " il mare lo sa" http://blog.libero.it/poesieresitenza