Poesie Per Resistere

Gli eroi dimenticati di Thiaroye ...Dj Pohnzi


"Gli eroi dimenticati  di Thiaroye - la pagina mancante "I) Nascemmo appena in tempo per veder morire il secoloQuando le nazioni d'Europa strapparono al sole il suo fuocoDa secoli non facciamo che camminare su una corda tesaSu un oceano infinito d'onde in fiamme di  schiavitù e libertàNascemmo all'ombra della storia d'un tempo dannatoNella città di Thiaroye nel Senegal che ci ha cullatoTutti qui ha un volto antico sfuggito al girare delle oreE gli anziani conoscono il processo divino della creazioneSanno la musica si crea unendosi ai suoni intornoSanno la poesia si crea seguendo i colori del giornoPer affrontare i sacrifici o dar voce ai sentimentiGuardiamo sempre la bellezza della  terra e dei 4 elementiIl nostro paese  non é che una madre dai passi feliniCi nutre ci spiega il mondo è una via d' infiniti camminiOgni giorno ci scrive una lettera per ribadirci il suo amoree se non trova le parole le strappa ai canti della notteMadre amante moglie allo stesso tempo nell'accendere i pensieriil suo ombelico contiene l'essenza di mille anni di desideriQuando  troppo debole per farsi reggere dagli sguardiil sole va dormire nella sua tana si porta via i nostri tagliPoco ci basta per vivere la vita ci lascia addosso le zanneCi nutriamo di pioggia feconda e un sorso di sole arroganteNude di notte le nostre donne in una danza di ombreLi ove la savana si sposa con la giunglaNell'eclisse dal mondo inizia una danza di ondeDopo un giorno di stenti  senza colmare la seteSappiamo che proprio il crepuscolo ci porta il mieleNel buio sul mare sotto gli astri una corsa di gazzelleNon lo sapete ma anche un paese povero trabocca di gemmeII) Come la fiamma consuma la cera anche l'innocenza sfumaCi fu portata via una notte in cui il cielo perse la lunaVennero a strapparci come erbacce dalla terra madreIl colonialista francese aveva per noi progetti sulle barcheCi ritrovammo in Europa su un campo di battagliaFragili  nei venti delle bombe fummo volo di  farfalla Contro i nazisti tra proiettili sorretti dalle gridaPeggio della guerra solo con l'amore la morte strappa la vitaRivedere un domani  le nostre donne e la nostra terraFu una finestra accesa di notte d'una casa in mezzo al mare una notte da burrasca un vascello spinto da tifoni di guerraFinita la guerra partimmo senza salutare chiuse le portecon il colpo di vento che spazza via le foglie mortePartimmo senza la gloria antica che aspetta agli eroiForse non sapranno mai l'Europa é libera  anche grazie a noiIII) la rivoltaTornati a casa  pensavamo  i nostri morti fossero la redenzioneChe le cicatrici di guerra fossero parole per un nuovo capitoloPensavamo il nostro sacrificio  avrebbe Spezzato le cateneLe nostre speranze ingenue poste nelle mani di CristoCandide come i fiocchi di neve che nessuno qui ha mai vistoMa il colonialista aveva ancora per noi un altro pianoRidistribuì le carte come solo il diavolo sa essere ingratoFummo pagati metà del soldo promesso e chiusi in un campoI nostri lamenti  divennero zeffiri poi  tempesta ed infine rivoltaCi mandarono contro i carri armati Ma teniamo la testa alta mentre cadiamoLa terra trema ma sempre in piedi restiamoFummo promesse pronunciate controvento d'un mondo sordoRondini partite  al seguito dell'ultimo tramontoGli alberi perdono foglie al mutare delle stagioniil mondo perde i suoi figli al mutare del volere degli uominiNascemmo ove la rabbia grida ma il tempo chiede pazienzaOve il colore della pelle urla subito la sentenzaQuesto è un  racconto perso tra le pagine della storiaI nostri saggi sanno anche i morti si temprano con la memoria