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Poesie Per Resistere

opere di resistenza musicale e poetica non umana

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L'alba di Ulisse ... Dj

Post n°404 pubblicato il 02 Agosto 2020 da DJ_Ponhzi



L'alba di Ulisse - il segreto dell'umanesimo


I)

In principio v'è sempre un alba col sole distratto
e una vita che sanguina come una mano stringe il corallo 
Spuma scogli onde grida si mischiano in  rugoso suono
Arricchiscono i venti e forgian la tempra d'un uomo 

In principio v'è sempre Ulisse e la sua barca
corpo di cicatrici metafora d'una vita grama
il senso nelle onde sdentate che traccian strade
Il perché  nell'aria  che trafigge di mille spade

Salpa ed ogni giorno è il riproporsi d'un ricordo
cioè un mare salmastro specchio d'un cielo torvo
E sotto i suoi piedi un Dio  dai pensieri pieni
Umile nel non darci risposte  ad annegar  pensieri

profumo di zagara filo d'Arianna per la tua casa
Tutto é sempre scritto nell'acqua che ti brama
Racconta le sue storie ad ogni marinaio nel suo porto
la vita non è che un volare sugli abissi di fondo
Dio che da tempi immemori depositi sogni in mare
Ulisse non fa che   liberarli con un semplice vagare
Ulisse il Pescatore  si nutre di pesce e di disegnare 
Sull'orizzonte  nuovi volti d' uomini da abbracciare


Ombre di gabbiano in volo tracciano la rotta
e scogliere ultimo abbraccio d'una terra spoglia
Il grecale  ti fa perdere i sensi dilania ore 
che il giorno muore lo decidono le mani che tiran corde




II) 

In principio v'è sempre un’ alba ma oggi era diversa
Gelido il suo abbraccio oggi scrive più d'una penna
Salpò su un mare che divenne deserto d'azzurro
povero d'idee dell'uomo che fan la primavera autunno


liberi da guinzagli i venti  oggi fendon l'onda
Cielo spoglio d'uccelli pieno di  nuvole annuncia pioggia
i pensieri più capricciosi del tempo e ci si invortica
e un domani assente curvo  sull'orizzonte d'una vita ostica

Eppure il mare nostrum ne vide tante il suo sapere  vasto
Guerre pace miseria ricchezza raccolse le lacrime d'Argo
Giusto nell'ingoiare vecchi e bimbi bianchi e neri poveri e ricchi
Stretto tra estremi  nato da una guerra d'idee Scilla e Cariddi

Sa che non molto  trasforma zeffiri in uragani
Che niente più dell'uomo cela  profondità abissali
Arde gelido trasforma l'acqua calda in corrente fredda
perché  non si impara da un mare calmo ma in tempesta

Ogni giorno un'alba ti sveglia e   viene prendere
squotere nelle tue certezze ogni giorno si puo' rinascere
Le prime luci son  parole che annuncian il seguito
che narran le gesta d'un eroe o codardo con un brivido



III) 


In principio v'é sempre un alba ed oggi  arriva al dunque
Ad un pescatore si chiede d'afferrare la storia che fugge
vide perle depositate dal cielo che sta piangendo
uomini in mare dispersi ma sempre meno d'un mondo perso

Non esita buttò il cuore in mezzo alle correnti della storia
quando un mondo sgretolato si fa crepuscolo senza gloria
portati dai venti  d'un umanità che non fa che guardare
Eccoli regali portati dal mare come solo lui sa fare

Afferrò mani e braccia  e li tirò sulla barca
vestiti di vergogna cucito loro addosso come una giacca 
Il cielo riversava pioggia inarrestabile come quando crea mondi
sperando di levargli di dosso l'inchiostro d'infamità sui corpi

Ritornò a riva pieno di libri musiche e sapere in codici
con ciò che per mancanza di lessico ora chiaman "profughi"
il paese si riversava concetti addosso per credersi diverso
"occidente" "oriente"" nord ""sud" parole vuote di senso 
come una cattedrale senza Dio preghiere ed incenso
raccolse  vite da un blu  che portava doni
colse l'essenza di scintille che diventan soli
Conoscenze ancestrali ne creano altre in battesimo 
quando nell'eclisse della ragione nasce l'umanesimo

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