Creato da DJ_Ponhzi il 29/06/2013

Poesie Per Resistere

opere di resistenza musicale e poetica non umana

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: DJ_Ponhzi
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 48
Prov: RM
 

FACEBOOK

 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

neuronesopitoapungi1950Dott.Ficcagliaprefazione09neveleggiadra0m12ps12Desert.69cassetta2Marion20Queen_lhilimmarabertowsparusolaacer.250caduta.dalle.stelleLunalta
 

ULTIMI COMMENTI

Un saluto dal 2023
Inviato da: cassetta2
il 27/10/2023 alle 14:41
 
Bella l'immagine del veliero...
Inviato da: Marion20
il 30/09/2023 alle 01:41
 
Pasqua.
Inviato da: cassetta2
il 13/05/2022 alle 09:13
 
Buona Giornata Mondiale delle Gif Pacchiane di Buona
Inviato da: cassetta2
il 18/04/2022 alle 09:54
 
... Com'è possibile dire troppi 'ti amo'...
Inviato da: amistad.siempre
il 08/07/2021 alle 18:24
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 45
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Ho trovato qualcosa... DjLe lacrime di Pierrot...Dj »

Gli eroi dimenticati di Thiaroye ...Dj Pohnzi

Post n°407 pubblicato il 27 Ottobre 2020 da DJ_Ponhzi

"Gli eroi dimenticati  di Thiaroye - la pagina mancante "



I) 

Nascemmo appena in tempo per veder morire il secolo
Quando le nazioni d'Europa strapparono al sole il suo fuoco
Da secoli non facciamo che camminare su una corda tesa
Su un oceano infinito d'onde in fiamme di  schiavitù e libertà


Nascemmo all'ombra della storia d'un tempo dannato
Nella città di Thiaroye nel Senegal che ci ha cullato
Tutti qui ha un volto antico sfuggito al girare delle ore
E gli anziani conoscono il processo divino della creazione
Sanno la musica si crea unendosi ai suoni intorno
Sanno la poesia si crea seguendo i colori del giorno
Per affrontare i sacrifici o dar voce ai sentimenti
Guardiamo sempre la bellezza della  terra e dei 4 elementi

Il nostro paese  non é che una madre dai passi felini
Ci nutre ci spiega il mondo è una via d' infiniti cammini
Ogni giorno ci scrive una lettera per ribadirci il suo amore
e se non trova le parole le strappa ai canti della notte
Madre amante moglie allo stesso tempo nell'accendere i pensieri
il suo ombelico contiene l'essenza di mille anni di desideri

Quando  troppo debole per farsi reggere dagli sguardi
il sole va dormire nella sua tana si porta via i nostri tagli
Poco ci basta per vivere la vita ci lascia addosso le zanne
Ci nutriamo di pioggia feconda e un sorso di sole arrogante

Nude di notte le nostre donne in una danza di ombre
Li ove la savana si sposa con la giungla
Nell'eclisse dal mondo inizia una danza di onde
Dopo un giorno di stenti  senza colmare la sete
Sappiamo che proprio il crepuscolo ci porta il miele
Nel buio sul mare sotto gli astri una corsa di gazzelle
Non lo sapete ma anche un paese povero trabocca di gemme



II) 

Come la fiamma consuma la cera anche l'innocenza sfuma
Ci fu portata via una notte in cui il cielo perse la luna
Vennero a strapparci come erbacce dalla terra madre
Il colonialista francese aveva per noi progetti sulle barche
Ci ritrovammo in Europa su un campo di battaglia
Fragili  nei venti delle bombe fummo volo di  farfalla 

Contro i nazisti tra proiettili sorretti dalle grida
Peggio della guerra solo con l'amore la morte strappa la vita
Rivedere un domani  le nostre donne e la nostra terra
Fu una finestra accesa di notte d'una casa in mezzo al mare 
una notte da burrasca un vascello spinto da tifoni di guerra

Finita la guerra partimmo senza salutare chiuse le porte
con il colpo di vento che spazza via le foglie morte
Partimmo senza la gloria antica che aspetta agli eroi
Forse non sapranno mai l'Europa é libera  anche grazie a noi



III) la rivolta



Tornati a casa  pensavamo  i nostri morti fossero la redenzione
Che le cicatrici di guerra fossero parole per un nuovo capitolo
Pensavamo il nostro sacrificio  avrebbe Spezzato le catene
Le nostre speranze ingenue poste nelle mani di Cristo
Candide come i fiocchi di neve che nessuno qui ha mai visto

Ma il colonialista aveva ancora per noi un altro piano
Ridistribuì le carte come solo il diavolo sa essere ingrato
Fummo pagati metà del soldo promesso e chiusi in un campo
I nostri lamenti  divennero zeffiri poi  tempesta ed infine rivolta


Ci mandarono contro i carri armati 
Ma teniamo la testa alta mentre cadiamo
La terra trema ma sempre in piedi restiamo
Fummo promesse pronunciate controvento d'un mondo sordo
Rondini partite  al seguito dell'ultimo tramonto

Gli alberi perdono foglie al mutare delle stagioni
il mondo perde i suoi figli al mutare del volere degli uomini
Nascemmo ove la rabbia grida ma il tempo chiede pazienza
Ove il colore della pelle urla subito la sentenza
Questo è un  racconto perso tra le pagine della storia
I nostri saggi sanno anche i morti si temprano con la memoria


La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/poesieresitenza/trackback.php?msg=15186215

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
cassetta2
cassetta2 il 11/11/20 alle 18:32 via WEB
Che voglia di cinema. Oggi mi andrebbe l'ultimo di Verdone, ibernato dall'alba del Covid. Ricordo che Carlo era in giro per la promozione a febbraio, e per questo per me il suo film è un po' l'esempio del cinema incatenato. Quando vedrò Verdone in sala, sarà per me un bel momento
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

 

 

 

 

 

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963