la mia poesia

A Dario


scrivo di tuo suocero che si chiamava Dario (come te) detto Mugugno, perché così era nelle giornate invernali fredde e immote, dicevi, come il mugugnare del mare, che imprigiona la mente umana. Un pescatore nelle cui vene scorreva sangue salato, affermavi, che aveva donato la sua anima al mare, e la sua dolce Liguria, con le lacrime raccolte, gli regalerà un arcobaleno quando …  come un bianco gabbianocustode del mareti immergerai nell’immenso obliodelle nostre future esistenze.Tace ora il marenella sua essenzae come Caronteti accompagna la barcaal di là del muro.Alla sera nelle giornate freddedei tuoi cariil pensiero più cupo.Alzo gli occhi al cieloe penso al tuo sorrisoimmerso d’amorecome il coloredei tuoi occhi.Ti butti nel marecome gabbianocon tuffo leggero e silenziosoalla pesca fruttuosae io, orati pesco nel mio cuore.