la mia poesia

la pace e il G 8


  la pace  se tutti i potentisi ponessero veramente il problema della pacenel mondo non ci sarebbenessun bambino a morire di famenon ci sarebbe nessun bambino storpiato da una mina anti uomonon ci sarebbese tutti i potenti si ponessero  veramenteil problema della pacenon ci sarebbe nessun popolo controun altro per carpireuna briciola di territorionon ci sarebbese tutti i potentisi ponessero veramenteil problema della pacele loro menti sarebberotutte alla ricercadi un’equilibrio comunein questo mare di guerrela cui onda s’infrange sui popoliio cerco nella mia camerache non houn po di paceil disaccordo di chi deve o non deve fare mina la trasnquillita’ dell’essere umanoil quale fin nel profondosi domandache mondo e’ questose un’uomo allunga  una mano un altro gliela tagliase una donna si scopre subito viene fustigatache mondo e’ questosempre alla ricerca della cosidetta pacese tutti cercano di ottenerla  ma combattendousando anche armi non convenzionalipaceusiamo anche tutti i coloridell’arcobaleno per manifestare maquanti poi li vogliono adottarepace, il grido si alza in cielo  una colomba biancain becco un ramo d’ulivoquanti disposti a raccoglierlo se cadetuona il vaticanoil simbolo della cristianita’alza la vocepace ,amore e carita’questa e’ la dottrina porre fine ai litigiripristinare i rapporti  con gli altriin questo mare di guerrela cui onda si infrange sui popoliio cerco nella mia camera che non houn po di pacela porta socchiusauno spiraglio di luceillumina la mente tormentata dei potentila pace, un tarloche rode lentamenteche logora le gentitavoli preparati, discorsi diramatiordini impartitiun solo gridouna sola metala paceha potessi essere io il predilettoriuscire a portare in quella camera che non hotutti i potentiper dimostrar loroche solo con la pace si puo’riposare dolcemente e non aver paura della nottee non aver paura della pace