Versi

L'arresto


Alle cinque di mattinaUna bella signorinaCon l'aiuto della scortaBussò forte alla mia porta.Penetràta in casa miaCon copiosa artiglieriaElla m'invitò ad andareIn custodia cautelare."Ma che cazzo avrò commesso?"Io mi domandai perplesso."Legga qui: c'è l'ordinanza.Di ragion ve n'è abbastanza."Nel frattempo i suoi scagnozziCome mille bagherozziTosto entrarono in azioneCon la gran perquisizione.Rovistaron dappertutto,Il divano, il cesso e il letto.Mi smontaron lì per lìIl lettore divvuddì.Non trovarono una mazzaFino a che, come una pazzaL'ispettrice sussultòPerquisendomi il comò:"Ecco, al fine l'ho trovatoQui c'è il corpo del reato.Questa e' proprio la mutandaChe io qui stavo cercanda".Abbozzai con convinzioneE poi me ne andai in prigioneQui rimasi molto pocoFino a che, come in un gioco,Colei che, con tracotanza,Avea scritto l'ordinanzaNella sua veste di GipRiconobbe il proprio slip.(Prosegue, forse)