Chissà se un giorno
ti ricorderai della mia pelle,
se mai ti accorgerai
di avere tra le mani
le mie piccole lacrime,
i frantumi del mio amore
e le carezze,
che ancora conservo,
per cercarti,
per sentirti respirare
ancora
sulle mie labbra.
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Iniziò così
che la sua immagine mi apparve,
scura di morte e d'inverno,
gli alberi ondeggiavano instancabili,
ma le prime parole furono briciole
gettate lì per caso: "Siedi qui e parlami
dei tuoi inverni, della luce fioca dell'alba
e delle ombre rosse che il fuoco
riflette nei tuoi occhi adesso".
Mi colse un lieve dolore,
ma una forza remota mi indusse
a dipanare parole:" Mi sentirai
nell'istante in cui,
con gli occhi chiusi,
tra la pioggia,
non vibrerà più nessuna corda
e la mia voce
ti raggiungerà e sfiorerà le tue mani.
Allora non potrai fare a meno
di rincorrermi tra i sibili del vento
e di raggiungermi nei tuoi occhi".
Volse il viso sconvolto
e con la mente andò
nel luogo che gli avevo indicato.
Si alzò dalla sedia
e indossò il pesante pastrano.
Nelle sue mani, una promessa:
"Ti coglierò in un giorno d'inverno
come fossi rosa di mare.
Mi vedrai arrivare e attenderai
come negli anni ti ho vista fare.
Poi in un bicchiere di menta
mi addormentai.
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Per mancanza di tempo e mio malgrado non sto più scrivendo sul mio blog... trovo che questa del blog sia un'invenzione fantastica perchè consente di esprimere le proprie idee nel modo ritenuto il migliore da ciascuno e di scambiarsi pensieri, immagini e un pò d'amore...A presto!
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Ehi Ago, dove sei? Com'era bella la nostra estate... I negroamaro... vorrei davvero non finisse mai...
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Vedrai i miei occhi
dilatarsi nei tuoi,
e le mie labbra in un lento schiudersi
pronunceranno
parole confuse,
emetteranno
suoni spezzati dal timore di sfiorarti,
dal bisogno di respirarti
come per colmare
la distanza interminabile
che serbi
tra le mani incerte
tese verso me...
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Esistono conchiglie madreperlate,
dissotterrate,
mistici auricolari del vento,
conche di mare dolce,
chine sulla sabbia
ad ascoltare il pulsare di sale
delle superfici marine
ed il loro paziente silenzio
è un atto d'amore
verso i tramonti di seta
dei giorni allungati d'estate
oppure
gelide maniglie di sostanza incomprensibile,
disseminate come mine innocue,
misurano la distanza dei nostri passi
rarefatti d'inverno
ed il loro paziente silenzio
è un atto d'amore
verso l'esile alba
che contempliamo adesso
nel pallore dei nostri giorni
sbriciolati tra le mani...
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Ciao, mi piace scrivere poesie e poichè non le ho mai pubblicate su internet, vorrei iniziare a farlo. Magari a partire da domani. Così potrei scambiare sensazioni, pensieri ed emozioni con qualcuno di voi che le condivide. A presto!
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Inviato da: alice1260
il 31/03/2009 alle 21:38
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 09:15
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 09:03
Inviato da: diozero
il 27/08/2006 alle 10:07
Inviato da: alice1260
il 24/08/2006 alle 18:02