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Iniziò così
che la sua immagine mi apparve,
scura di morte e d'inverno,
gli alberi ondeggiavano instancabili,
ma le prime parole furono briciole
gettate lì per caso: "Siedi qui e parlami
dei tuoi inverni, della luce fioca dell'alba
e delle ombre rosse che il fuoco
riflette nei tuoi occhi adesso".
Mi colse un lieve dolore,
ma una forza remota mi indusse
a dipanare parole:" Mi sentirai
nell'istante in cui,
con gli occhi chiusi,
tra la pioggia,
non vibrerà più nessuna corda
e la mia voce
ti raggiungerà e sfiorerà le tue mani.
Allora non potrai fare a meno
di rincorrermi tra i sibili del vento
e di raggiungermi nei tuoi occhi".
Volse il viso sconvolto
e con la mente andò
nel luogo che gli avevo indicato.
Si alzò dalla sedia
e indossò il pesante pastrano.
Nelle sue mani, una promessa:
"Ti coglierò in un giorno d'inverno
come fossi rosa di mare.
Mi vedrai arrivare e attenderai
come negli anni ti ho vista fare.
Poi in un bicchiere di menta
mi addormentai.
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Inviato da: alice1260
il 31/03/2009 alle 21:38
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 09:15
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il 25/03/2009 alle 09:03
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Inviato da: alice1260
il 24/08/2006 alle 18:02