Invito alla politica

LA DICHIARAZIONE DI COSSIGA E' CRISI DI DEMOCRAZIA?


"Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interni [...] Gli universitari? Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città... Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì".- Francesco Cossiga, Quotidiano Nazionale del 23 Ottobre 2008Personalmente ritengo la dichiarazione del senatore,ex presidente della repubblica,Francesco Cossiga del tutto inappropriata a manifestazioni pacifiche e costituzionalmente garantite quali quelle studentesche degli ultimi giorni.La piazza è uno strumento democratico per evidenziare a chi governa un problema,una forte preoccupazione,uno stato di allarme sociale.La manifestazione di piazza è un sintomo,e chi governa deve interrogarsi se vi sia e quale possa essere la malattia,non curare il sintomo rimandando la diagnosi a quando potrebbe essere troppo tardi per il paziente.Che ci si ricordi anche che il medico esiste in funzione del paziente che deve curare così come il governo trae le proprie radici dai cittadini che si fanno rappresentare ed i quali devono essere i destinatari delle sue cure.Se il paziente grida che una gamba gli fa male è compito del medico visitare tale gamba con perizia e capire se il problema sia fisico o mentale,e così pure dovrà fare il governo nei confronti del cittadino lamentoso.L’art 17 del nostro testo costituzionale tutela i cittadini che si riuniscono pacificamente e senz’armi,L’art 21  riconosce in capo al cittadino il diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola,lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione,l’art.40 garantisce il diritto di sciopero.I cittadini hanno timore che sia precluso loro in un futuro prossimo l’art 34:“la scuola è aperta a tutti.L’istruzione inferiore,impartita per almeno otto anni,è obbligatoria e gratuita.I capaci ed i meritevoli,anche se privi di mezzi,hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi….”come l’art.36,1 comma: “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé ed alla propria famiglia un’esistenza libera e dignitosa..”.Così pure ci deve rendere conto di alcune realtà,facendo riferimento all’università,che già questo diritto non lo garantiscono a tutti quei giovani che svolgono ricerca,esaminano gli studenti e li ricevono,offrono servizi agli utenti senza alcuna remunerazione solo per la speranza di riuscire ad avere un giorno il faticato titolo di ricercatore ed un lavoro non precario.Senza il loro lavoro, l’agonia dell’università italiana sarebbe già finita da un pezzo.