RIVISTA GAY ACCUSA CONSIGLIERE DI RATZINGER Il periodico francese Tetu svela la denuncia di un giovane contro monsignor Anatrella giovedì 02 novembre 2006 , di L'Unità ABUSI SESSUALI. Questa è l'accusa che pende sul gesuita francese Tony Anatrella, il «monsignore» psicanalista, una della voci più autorevoli e più intransi-genti della Chiesa cattolica, ascoltata anche da Ratzinger, nel campo della psicologia omossessuale e della psicologia sociale. Una vera autorità in materia, mons. Anatrella è stato autore di numerose pubblicazioni su salute, sessualità e famiglia. Suo è il capitolo su «Omosessualità ed Omofobia» di Lexicon, la poderosa pubblicazione sui temi della morale sessuale rivolta ad educatori e alla gerarchia cattolica. Uno scritto di tale intransigenza verso le ragioni del mondo omosessuale da creare scalpore e forti reazioni.Ora, per l'ascoltato consulente di dicasteri vaticani, è scattata una denuncia. È stata depositata lo scorso 30 ottobre alla polizia minorile di Parigi da un giovane proveniente dall'ambiente cattolico che ha affermato di avere subito abusi sessuali proprio da parte di monsignor Anatrella. La notizia è stata rilanciata dal sito on line della rivista per gay e lesbiche «Tetu», una delle più famosa e diffusa in Francia. L'avvocato del gesuita e psicanalista, Benoit Chabert, interpellato dalla rivista, si affretta a negare tutto: «Si tratta di una calunnia» afferma.Ma non sarebbe questa l'unica accusa contro il «prete» psicologo, esperto in devianze sessuali e acerrimo avversario delle ragioni degli omosessuali, in particolare verso i «preti gay», come ha avuto modo di chiarire dalle colonne dell'Osservatore Romano spiegando le ragioni per le quali va loro sbarrata loro la strada dei seminari e nel febbraio scorso era stato uno dei principali relatori alle giornate di studio sulla questione gay organizzate presso l'Università Lateranense di Roma dal Pontificio Istituto Giovanni Paolo II sulla Famiglia. Vi è, infatti, anche un altro caso. Quello di un ex seminarista, Daniel Lamarca, che nell''87, quando aveva 23 anni, era in cura da mons. Anatrella per cercare di «guarire» dalla sua omosessualità. Sull'ultimo numero della rivista cattolica francese «Golias» il giovane racconta i metodi applicati da Anatrella durante le sue sedute di psicoanalisi. Alcune sedute di «lavoro corporale», denuncia, sarebbero sfociate in «veri e propri rapporti sessuali». È a causa di questa traumatica «esperienza» che avrebbe deciso di lasciare il seminario. Il giovane racconta di aver denunciato l'accaduto anche all'arcivescovo di Parigi di allora, il cardinale Lustiger che avrebbe promesso di intervenire. Ma non pare sia accaduto nulla. Proprio da qui parte la rivista Golias per lanciare il suo attacco al gesuita. Ora è la procura di Parigi ad indagare. Ma le reazioni arrivano. L'associazione omosessuale cristiana «David et Jonathan» - sentita da «Tetu» - che si è sempre detta sorpresa per l'estrema violenza e l'oltranzismo delle proposte del «prete-psichiatra» verso gli omosessuali, si interroga «alla luce degli ultimi avvenimenti sulla «legittimità di Tony Anatrella ad essere ancora considerato portavoce della Chiesa sull'omosessualità». Prende posizione anche l'Arcigay. Il segretario nazionale Aurelio Mancuso si chiese se la Chiesa cattolica riuscirà mai a chiedere davvero perdono per tutte le sofferenze che ha procurato ai giovani gay nel mondo. E a proposito del caso Anatrella sottolinea come «questo portavoce della Chiesa in materia di omosessualità, sia evidentemente uno dei tanti omofobici cattolici, che hanno grandi problemi personali rispetto alla propria sessualità».
ABUSI SESSUALI
RIVISTA GAY ACCUSA CONSIGLIERE DI RATZINGER Il periodico francese Tetu svela la denuncia di un giovane contro monsignor Anatrella giovedì 02 novembre 2006 , di L'Unità ABUSI SESSUALI. Questa è l'accusa che pende sul gesuita francese Tony Anatrella, il «monsignore» psicanalista, una della voci più autorevoli e più intransi-genti della Chiesa cattolica, ascoltata anche da Ratzinger, nel campo della psicologia omossessuale e della psicologia sociale. Una vera autorità in materia, mons. Anatrella è stato autore di numerose pubblicazioni su salute, sessualità e famiglia. Suo è il capitolo su «Omosessualità ed Omofobia» di Lexicon, la poderosa pubblicazione sui temi della morale sessuale rivolta ad educatori e alla gerarchia cattolica. Uno scritto di tale intransigenza verso le ragioni del mondo omosessuale da creare scalpore e forti reazioni.Ora, per l'ascoltato consulente di dicasteri vaticani, è scattata una denuncia. È stata depositata lo scorso 30 ottobre alla polizia minorile di Parigi da un giovane proveniente dall'ambiente cattolico che ha affermato di avere subito abusi sessuali proprio da parte di monsignor Anatrella. La notizia è stata rilanciata dal sito on line della rivista per gay e lesbiche «Tetu», una delle più famosa e diffusa in Francia. L'avvocato del gesuita e psicanalista, Benoit Chabert, interpellato dalla rivista, si affretta a negare tutto: «Si tratta di una calunnia» afferma.Ma non sarebbe questa l'unica accusa contro il «prete» psicologo, esperto in devianze sessuali e acerrimo avversario delle ragioni degli omosessuali, in particolare verso i «preti gay», come ha avuto modo di chiarire dalle colonne dell'Osservatore Romano spiegando le ragioni per le quali va loro sbarrata loro la strada dei seminari e nel febbraio scorso era stato uno dei principali relatori alle giornate di studio sulla questione gay organizzate presso l'Università Lateranense di Roma dal Pontificio Istituto Giovanni Paolo II sulla Famiglia. Vi è, infatti, anche un altro caso. Quello di un ex seminarista, Daniel Lamarca, che nell''87, quando aveva 23 anni, era in cura da mons. Anatrella per cercare di «guarire» dalla sua omosessualità. Sull'ultimo numero della rivista cattolica francese «Golias» il giovane racconta i metodi applicati da Anatrella durante le sue sedute di psicoanalisi. Alcune sedute di «lavoro corporale», denuncia, sarebbero sfociate in «veri e propri rapporti sessuali». È a causa di questa traumatica «esperienza» che avrebbe deciso di lasciare il seminario. Il giovane racconta di aver denunciato l'accaduto anche all'arcivescovo di Parigi di allora, il cardinale Lustiger che avrebbe promesso di intervenire. Ma non pare sia accaduto nulla. Proprio da qui parte la rivista Golias per lanciare il suo attacco al gesuita. Ora è la procura di Parigi ad indagare. Ma le reazioni arrivano. L'associazione omosessuale cristiana «David et Jonathan» - sentita da «Tetu» - che si è sempre detta sorpresa per l'estrema violenza e l'oltranzismo delle proposte del «prete-psichiatra» verso gli omosessuali, si interroga «alla luce degli ultimi avvenimenti sulla «legittimità di Tony Anatrella ad essere ancora considerato portavoce della Chiesa sull'omosessualità». Prende posizione anche l'Arcigay. Il segretario nazionale Aurelio Mancuso si chiese se la Chiesa cattolica riuscirà mai a chiedere davvero perdono per tutte le sofferenze che ha procurato ai giovani gay nel mondo. E a proposito del caso Anatrella sottolinea come «questo portavoce della Chiesa in materia di omosessualità, sia evidentemente uno dei tanti omofobici cattolici, che hanno grandi problemi personali rispetto alla propria sessualità».