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ALDO MORO....

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PER   NON   DIMENTICARE  CHE LA   NOSTRA   POLITICA   HA COMMESSO   E   CONTINUA   A   COMMETTERE   GRAVI   E   PESANTI   ERRORI...

 
 

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DANZA CLASSICA, DANZA MODERNA, DANZA....

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cosa darei per ricominciare Danza Sportiva....

 

 

Post n°45 pubblicato il 21 Ottobre 2006 da MDN86
 
Tag: poesie
Foto di MDN86






"LA MADRE"


E il cuore quando d'un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d'ombre
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.

In ginocchio, decisa,
sarai una statua davanti all'Eterno,
come già ti vedeva
quand'eri ancora in vita.

Alzerai tremante le vecchie braccia.
Come quando spirasti
dicendo:"Mio Dio, eccomi".

E solo quando m'avra' perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.

Ricorderai d'avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.

Giuseppe Ungaretti
1930

 
 
 
 

Post N° 41

Post n°41 pubblicato il 05 Ottobre 2006 da MDN86
 
Tag: poesie
Foto di MDN86






IL CAMMINO DI OGNI UOMO



Ho camminato intere notti, interi giorni,
attraversato prati verdi,
colline fiorite
dove freschi ruscelli
bagnavano zolle arse dal sole perenne

Ho gioito
alla vista di quei paesaggi

ma ho sofferto
la paura della solitudine

poichè solo
in quei prati verdi,
solo
sotto l'arsura del sole.

Eppure i passi
mi condussero alla sorgente
di quei ruscelli.

Lì Ti conobbi,
fu lì che mi rivelasti
il Mistero del sole cocente,
svanì la paura della solitudine
e mi guidasti alla scoperta
della straordinaria bellezza

del cammino di ogni uomo.


Matteo. 3 ottobre 2006
h. 1.00
 

 
 
 

Post N° 40

Post n°40 pubblicato il 01 Ottobre 2006 da MDN86



CIAO CAMPANIA !!!


CIAO CALABRIA !!!

 
 
 

Post N° 39

Post n°39 pubblicato il 30 Settembre 2006 da MDN86

Dal BLOG di un amico...caro..."Dal Cuore per Chi ha Cuore

 
Dedico questo intervento a tutti coloro che sanno usare il cuore e non se ne vergognano
 
A coloro che, vicini o lontani (che conosco o no), ancora si emozionano davanti ad un tramonto, a coloro che non riescono a non piangere per un accordo piazzato al momento giusto, a coloro che sanno meravigliarsi davanti allo schermo nero di una notte tempestata di lucciole, a coloro che godono del sapore della pioggia e dell'odore della neve, a coloro che consci del loro amore decidono di viverselo fino in fondo, fino al punto di esser pronti a rivoluzionare la propria esistenza, a coloro che continuano a cercarlo, perché sanno che hanno molto da dare ed altrettanto da ricevere, a coloro che hanno deciso di non cercarlo più, ma che in cuor loro sanno che da qualche parte c'è e li sta aspettando. A coloro che parlano col cuore e che non vi nascondono dietro i propri errori, a coloro che hanno capito che è inutile allungare lo sguardo verso il futuro remoto, perché così rischiano di non godersi appieno quello che hanno nel presente, a coloro che aspettano la persona amata per accoglierla come se fosse arrivata nella loro vita per la prima volta...e si amano da anni. A coloro che sono lontani e si sentono vicini, a coloro che vivono col proprio cuore...e che soffrono...ma resistono...
Il mondo lo mandiamo avanti noi, non scordatevelo mai!
[...]
 
Grazie mille ^_^"

 
 
 

Post N° 38

Post n°38 pubblicato il 30 Settembre 2006 da MDN86
Foto di MDN86

"Uniti per i bambini, Uniti contro l'AIDS" - La campagna globale dell'UNICEF per il 2005-2010

Una Campagna globale per unire le forze dell'UNICEF, di UNAIDS e di altre importanti organizzazioni contro l'HIV/AIDS e il suo devastante impatto su bambini e famiglie nei Paesi poveri: è questo il senso di "Uniti per i bambini, Uniti contro l'AIDS" (versione italiana di "Unite For Children, Unite Against AIDS"), iniziativa di sensibilizzazione e di raccolta di fondi che vedrà impegnati nei prossimi cinque anni l'intera rete di Comitati Nazionali e Uffici sul campo del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia.
 
"I bambini sono davvero il volto nascosto della pandemia da HIV/AIDS" ha ricordato Ann Veneman, Direttore esecutivo dell'UNICEF, lanciando oggi la Campagna a New York. "Dobbiamo concentrare la nostra azione sui bambini, se vogliamo far indietreggiare questa terribile malattia".

Al lancio della Campagna erano presenti, oltre alla Veneman, il Segretario Generale dell'ONU Kofi Annan, il Direttore esecutivo di UNAIDS Peter Piot, la first lady del Ruanda (uno dei paesi con più alto tasso di infezione da HIV) Jeanette Bigame, il presidente del network televisivo MTV Bill Roedy, il celebre attore Roger Moore (Goodwill Ambassador dell'UNICEF) e alcuni ragazzi e ragazze affetti dal virus.
 
Sebbene sia ormai sotto controllo nei Paesi ad alto reddito (pur con tutti i rischi di una recrudescenza, nel caso venga abbassata la guardia sul fronte della prevenzione), è in Asia meridionale e centrale, e soprattutto in Africa subsahariana, che l'HIV/AIDS non conosce ostacoli alla sua diffusione.

Ogni minuto un bambino muore per cause correlate all'HIV/AIDS, e quattro nuovi contagi avvengono fra adolescenti di età inferiore ai 15 anni. E sono oltre 15 milioni i bambini nel mondo che hanno perduto uno o entrambi i genitori a causa della malattia.

Dopo venti anni dall'inizio della pandemia, solamente una minima frazione delle risorse necessarie è effettivamente disponibile:

  •  nemmeno un bambino sieropositivo su 20 ha accesso alle cure pediatriche di cui avrebbe bisogno per sopravvivere;
  • meno di un bambino orfano per AIDS su 10 riceve assistenza pubblica;
  • meno di una donna incinta sieropositiva su 10 ha accesso ai servizi sanitari per prevenire la trasmissione dell'HIV al nascituro.

Con questa Campagna, l'UNICEF chiede ai suoi tanti sostenitori di contribuire alla lotta all'HIV/AIDS facendo donazioni, aiutando i volontari UNICEF sul territorio a raccogliere fondi per i programmi sul campo e diffondendo messaggi di sensibilizzazione, informazione e prevenzione.

Uniti per i bambini, uniti contro l'AIDS!

 

 
 
 

Post N° 37

Post n°37 pubblicato il 29 Settembre 2006 da MDN86
 
Foto di MDN86


Dal libro FAREMO MIGLIORE IL MONDO






Il cuore pieno di nomi


Alla fine del cammino
Della mia vita piena
Mi si chiederà:
Che cosa hai guadagnato?
Hai amato?
E io...
Senza dire una parola,
Aprirò il mio cuore
Pieno di nomi
Di coloro che lungo il cammino
Un giorno mi hanno abbracciato
E sostenuto.
Quanto li ho amati!
Anche i loro volti
Mi sono rimasti
Impressi con il sangue e con il fuoco,
Amore dell'altro divinizzato.
Il cuore pieno di quei nomi.
E alla fine l'ultimo respiro,
Che sussurra:
Tu, tu, e tanti altri...
Nient'altro che riconoscenza
E lacrime di felicità.

Frans van der Hoff

 
 
 

 

Post n°36 pubblicato il 29 Settembre 2006 da MDN86
Foto di MDN86








VI CONSIGLIO UN LIBRO....

Eccomi di nuovo a voi. Come state? Dopo lo studio intenso estivo e l'esame di Economia Politica passato con successo mi sto concedendo una pausa prima di ricominciare i corsi universitari.
Sto seguendo un corso UNICEF per diventare Volontario Provinciale e Nazionale che mi sta molto appassionando e sto leggendo qualche libro.
E a proposito di questo, ho appena terminato di leggere un saggio-documentario che volevo proporvi:

FAREMO MIGLIORE IL MONDO
di
Frans van der Hoff

Idea e storia del commercio equo e solidale.

Edito dalla Mondadori
100 pp, 10 €

"Rendere migliore il mondo. A questo progetto Frans van der Hoff ha dedicato la sua vita dopo aver conosciuto la miseria in cui vivono i piccoli produttori di caffè del Messico e aver vissuto e lavorato con loro. Per garantire un prezzo equo della materia prima, che consenta una vita dignitosa ai campesinos, nel 1981 li riunisce nell' Unione delle cooperative indigene dell'istmo (Uciri) e nel 1989 fonda il marchio Max Havelaar con il quale entra nel mercato internazionale, dando il via all'avventura del commercio equo e solidale. Questo libro è la storia del suo impegno e delle idee con le quali affronta la sfida forse oggi piu radicale: modificare le regole del mercato per porlo al servizio degli ultimi e realizzare un nuovo modello di commercio che ne distribuisca i frutti tra tutti coloro che hanno preso parte al processo produttivo. Non si tratta di un'utopia, ma di una realtà concreta in espansione. Sempre più persone, consapevoli del peso che le loro scelte possono avere, si sentono infatti chiamate a un'assunzione di responsabilità nei confronti di un mercato che funzioni anche secondo criteri di giustizia e permetta di sviluppare un'economia sociale sostenibile."

 
 
 

Post N° 35

Post n°35 pubblicato il 23 Agosto 2006 da MDN86

"Il citrullo volante" 
ovvero:
tragedia in atto unico di un povero ortolano
Personaggi ed interpreti:
citrullo: Libano
ortolano: Soldati Italiani
driver del citrullo: israele
codriver: Stati Uniti, UK
regia: stupidità politica italiana 
autori: ONU, NSA, CIA, MI5, MI6, Mossad
 
Vi ricordate la storia del citrullo volante che girava girava, ma alla fine sempre dietro all'ortolano andava a finire?
Bene, ovvero, male, stavolta il citrullo andrà a finire nel sederino degli italiani.
Questo sarebbe il meno, se non fosse per i soldati nostri, che,  chiaramente, rischiano di pagare un debito di sangue, mai contratto.
Questa vicenda è la cartina di torna sole della statura dei nostri politici, affamati di prestigio e di voci in capitolo, sulla pelle di poveri ragazzi, che vanno a porsi tra due fuochi fomentati da un odio che supera ogni umano livello.
Non sanno la lingua araba, non sanno quali sono le loro reali mansioni, non conoscono la zona, non hanno idea di cosa sia quella zona, non sanno come dovranno comportarsi se attaccati.
Dovrebbero disarmare le milizie di Hezbollah, ma nessuno ha detto loro che è una forza di stato, presente in parlamento, con tutti i poteri conferiti dal paese sovrano. Tanto meno nessuno ha detto loro, che gli Israeliani non hanno problemi a bombardare palazzi interi, uccidendo chiunque, meglio se bambini, futuri nemici. Meno che mai, nessuno ha detto loro, che le truppe di israele non avranno nessuno scrupolo nel farli bersaglio dei loro attacchi mirati.
E neanche nessuno ha detto loro, che israele non paga, non  risponde, è franco di spese e scrupoli. Nessuno ha avvisato loro, che sono solo carne da macello, tra due fuochi.
Nessuno ha detto loro, infine, che l'onere gravissimo e pericolosissimo che si apprestano a far proprio, doveva essere degli stati che hanno armato e coperto israele, autore delle ultime stragi criminali storiche. Gli USA e UK.
Chi risponderà dei nostri ragazzi?
Cosa diremo alle loro famiglie se, Dio non voglia, dovessero cadere sotto il fuoco infame di israele o degli hezbollah? Eppoi sono assicurati? E da chi e per quanto? E vengono almeno super pagati? Ricevono almeno un emolumento pari a quel che un semplice quanto inutile "garga onorevole parlamentare" percepisce? E da chi?
Bisogna che queste domande, al di là dei convincimenti ed ideologie politiche, ce le ponessimo tutti.
Non c'è nessun soldato, tra i futuri partenti, ad essere figlio o almeno parente dei nostri politici "piccoli lord".
Per loro solo gloria internazionale, e tanta infamia interiore, che non si vede, giusto come il piccolo lord che si cambiava e non lavava. 
Vergognamoci tutti.
pezza nerissima

 
 
 

tuo fratello

Post n°34 pubblicato il 21 Luglio 2006 da MDN86

Tu costantemente sopravvaluti l'importanza di tuo fratello nella tua
vita. Da un lato, vorresti incolparlo di tutti i tuoi problemi e
crocifiggerlo come hai fatto con me; dall'altro, vorresti metterlo
su di un piedistallo e venerarlo come veneri me.
Ti riesce, comunque, difficilissimo trattare tuo fratello alla
pari. Quando ti ho chiesto d'amare il prossimo come te stesso, ti ho
dato una regola di comportamento semplicissima da seguire.
Sfortunatamente, però, se non ami te stesso, non potrai certo amare
il prossimo.
Imparare ad amare te stesso e imparare ad amare tuo fratello
vanno di pari passo: non puoi amare tuo fratello e odiarti, né amare
te stesso e odiare lui, perché ciò che senti per gli altri
rispecchia ciò che provi per te stesso.
In questo senso, le interazioni con tuo fratello ti aiutano a
vedere cosa devi perdonarti. Perdonarlo per i suoi torti nei tuoi
confronti, lo aiuta solo se egli riesce a sua volta a perdonarsi.
Allo stesso modo, essere perdonato da tuo fratello per i torti
commessi nei suoi confronti, ti aiuta solo se ciò ti permette di
perdonare te stesso.
Ricevere il perdono dagli altri è necessario solo se tu pensi
che lo sia. Se lo è per te, così come per molte altre persone,
diventa importante allora chiedere scusa: chiedere perdono agli
altri dimostra che sei pronto a
cambiare opinione sull'accaduto e ciò è un importante primo passo di
questo percorso.

Però non commettere l'errore di attribuire a tuo fratello
il "potere" di perdonarti perché, così facendo, collochi il potere
al di fuori di te, dove non può mai essere. Chiedi pure il suo
perdono ma, se egli te lo nega, non pensare che il perdono non ti
apparterrà mai. In realtà, ti appartiene sempre e coloro che negano
il perdono, lo negano solo a se stessi.

Se ti scopri a condannare tuo fratello, sii certo che non è lui che
condanni, ma una parte di te che non riconosci e di cui ti vergogni.
Percepire l'inadeguatezza in tuo fratello non può farti star meglio,
perché aggrava il tuo senso d'indegnità.

Non otterrai giustizia né salvezza attaccando tuo fratello. Per
favore, vedi le cose per quello che sono: ogni chiodo che conficchi
nella mano di tuo fratello ti inchioda alla croce ed io ne sono la
prova. Perciò resterò sulla croce nella tua percezione finché
cesserà ogni attacco. Fino ad allora, tu ed io avremo qualcosa in
comune: l'essere stati crocifissi.

Nei rapporti con tuo fratello hai una semplice scelta: trovarlo
innocente o colpevole. Devi compiere questa scelta ogni giorno, ogni
ora, ogni momento. Con ogni pensiero imprigioni tuo fratello o lo
liberi. Una volta compiuta la tua scelta nei suoi confronti,
riceverai lo stesso giudizio.

Non puoi arrivare al paradiso respingendo tuo fratello, né lo
raggiungerai portandolo sulle spalle. Ad ognuno di voi sono stati
dati i mezzi per scoprire la propria innocenza. Semplicemente
riconosci tuo fratello, e
benedicilo nel suo cammino. Se ti chiede aiuto, daglielo con gioia,
ma non cercare di fare per lui quello che egli deve fare per se
stesso.
Ci vogliono dei confini ben definiti se vuoi agire entro essi:
non dare a tuo fratello la responsabilità della tua pace e della tua
felicità e non assumerti responsabilità della sua. Egli non è qui
per salvare te, né tu sei qui per salvare lui.
D'altro canto, libera tuo fratello da ogni tuo rancore e non
trattenere l'amore per lui in alcun modo. Poiché tentare di
togliergli la sua felicità significa attaccarlo e imprigionarti
nella morsa della paura e dei senso di colpa.
Non evitare le richieste d'aiuto di tuo fratello; lascialo
lavorare al tuo fianco quanto vorrà e, quando sarà pronto a partire,
porgigli gli auguri e dagli cibo ed acqua per il viaggio senza
trattenerlo, o costringerlo a rimanere, contro la sua volontà.
La libertà di tuo fratello simboleggia la tua e pertanto, lascia
che egli vada e venga con disinvoltura; dagli il benvenuto quando
viene e salutalo quando va. Non puoi fare di più, ma questo è
sufficiente. Abbi cura d'ogni sconosciuto in questo modo, ed io ti
mostrerò un mondo nel quale la fiducia è tornata e regna la carità.
Ama il tuo prossimo come te stesso. Rendilo ugualmente
importante senza sacrificarti per lui né chiedergli di sacrificarsi
per te. Aiutalo quando puoi e accetta il suo aiuto con gratitudine
quando ne hai bisogno. Questo scambio, semplice e dignitoso, è un
gesto d'amore e d'accettazione che dimostra fiducia e considerazione
reciproca.
Più di questo è troppo, meno è troppo poco.

 
 
 

Post N° 33

Post n°33 pubblicato il 21 Luglio 2006 da MDN86
Foto di MDN86

(racconto)
 
  
In Sicilia, il monaco Epifanio un giorno scoprì in sé un dono del Signore: sapeva dipingere bellissime icone.

Voleva dipingerne una che fosse il suo capolavoro: voleva ritrarre il volto di Cristo.Ma dove trovare un modello adatto che esprimesse insieme sofferenza e gioia, morte e risurrezione, divinità e umanità?
Epifanio non si dette più pace: si mise in viaggio; percorse l'Europa scrutando ogni volto. Nulla. Il volto adatto per rappresentare Cristo non c'era.

Una sera si addormentò ripetendo le parole del salmo: "Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto". Fece un sogno: un angelo lo riportava dalle persone incontrate e gli indicava un particolare che rendeva quel volto simile a quello di Cristo: la gioia di una giovane sposa, l'innocenza di un bambino, la forza di un contadino, la sofferenza di un malato, la paura di un condannato, la bontà di una madre, lo sgomento di un orfano, la severità di un giudice, l'allegria di un giullare, la misericordia di un confessore, il volto bendato di un lebbroso. Epifanio tornò al suo
convento e si mise al lavoro.

Dopo un anno l'icona di Cristo era pronta e la presentò all'Abate e ai confratelli, che rimasero attoniti e piombarono in ginocchio. Il volto di Cristo era meraviglioso, commovente, scrutava nell'intimo e interrogava.

Invano chiesero a Epifanio chi gli era servito da
modello.

 
 
 
 
 

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