paese reale

Molti si saranno chiesti il perché dell’invincibile attrazione del sindaco Enjoy nei confronti di quel luogo di Avellino denominato “Campo Genova”. Un posto tristemente famoso per essere stato a lungo sede di un deposito di ecoballe (rifiuti di ogni tipo, compressi) e, più avanti, di variegati insediamenti di nomadi di passaggio, con le loro auto sfavillanti. Sorto dopo il terremoto dell’Ottanta, fra centri della Misericordia, della Protezione civile e prefabbricati, il campo, a ridosso di via Annarumma, è poi stato occupato da IrpiniAmbiente, come punto d’informazione delle varie campagne per la differenziata. Ma, soprattutto, come zona di raccolta della spazzatura ingombrante o semplicemente non smaltita in tempi utili. 

Ebbene, da quando è diventato primo cittadino, mister Enjoy ha il chiodo fisso di renderlo un luogo importante della città, forse per riscattarne la dignità. Finalmente fuori da problematiche legate ai rifiuti. Con notevole dispendio, l’ha fatto ripulire, non si sa se anche sanificare. Sicuramente asfaltare, provvedendo a efficientarne i servizi idrici (due fontanini) e fognari, agli allacciamenti di corrente elettrica. Senza però poterne ancora usufruire come nei suoi intenti. Questi, che continuano ad essere sempre gli stessi, prevedevano il trasferimento dei commercianti ambulanti del mercato, solitamente svolto nel piazzale antistante lo Stadio Partenio-Lombardi, un po’ più distante. 

Ma nessuno finora ha pensato di portare i suoi stand a Campo Genova. Il motivo essenziale, ritornato alla luce in questi giorni, è la mancanza dei requisiti necessari in fatto di salute pubblica, secondo l’Asl. Di più. c’è la presenza di detriti pericolosi sotterrati proprio là, coperti dall’asfalto. Ora, in attesa di altri riscontri e pareri ufficiali, Enjoy non demorde. Sente di essere assistito dalla luce del destino e, sicuro di sé, attende il responso favorevole. Del resto, lui ha progetti veramente fenomenali per la zona che tanto gli sta a cuore, come mettere su un’arena con più spettatori del Teatro Gesualdo, già battezzata “Smile city”, in linea con la sua terminologia anglofilo-ridanciana. E riproverà a spostarvi il mercato bisettimanale, che, in caso di parere negativo, sarà definitivamente cancellato dalle abitudini dei cittadini avellinesi anch’essi enjoy, ma privati della possibilità di spese più economiche. Che sarà mai un capoluogo di provincia senza stazione ferroviaria né mercato. 

Lui che, prima di aver rivoluzionato il sistema dei passaggi pedonali in città riempendoli di colori (mentre le buche restano), proprio a Campo Genova ha “sconfitto” il Covid-19, impiantandovi un centro mobile di test seriologici (5000?) e tamponi gratuiti, non teme l’ennesima bocciatura, da parte delle autorità sanitarie, per il posto per cui si sta battendo. Non si sa perché con siffatta tenacia.