paese reale

Ridotti male


Hanno fatto in modo che questa botta di caldo esagerato per il mese di giugno sorprendesse una città già in avanzato stato di abbandono per pulizia e decoro urbano, senza muovere un dito. Coi rubinetti a secco in diversi quartieri popolosi, con le erbacce delle aiuole ormai incontrollabili, divenute mini-coltivazioni di grano selvatico. E poi i topi, gli insetti e le zanzare, i piccioni mangiatori di stuzzichini per l'aperitivo e ghiotti di patatine oleose. Ricapitolando la lunga serie di disagi che gli avellinesi sono costretti a subire, pur non avendo alcuna pena da scontare, ben presto ci si accorge che la black-list è destinata a crescere. Basta, infatti, recarsi taccuino alla mano e smartphone funzionante in ogni quartiere, in ogni strada della nostra città c'è qualcosa che non va. Allo stesso tempo, però, la sensazione di qualcosa di già visto e raccontato prende il sopravvento. Tutto sembra essere peggiorato. Come la condizione di coloro che vivono in zone come San Tommaso e Rione Mazzini, completamente abbandonati a se stessi. A boccheggiare sotto la calura africana senza neanche poter contare sulla possibilità di godere della frescura dell'orto botanico di Villa Amendola, incredibilmente chiuso. Oppure scendendo verso il Teatro Gesualdo, anch'esso off-limits, in questa politica all'insegna dell'autolesionismo intrapresa dalla giunta Foti, non si sa perché continua a rimanere sigillato il suggestivo Parco del Teatro, sconosciuto ai più proprio perché sempre chiuso. Senza dimenticare lo stato precario in cui versano i parchi pubblici del capoluogo, la dismissione di quello che doveva essere lo spazio verde privilegiato per l'intera comunità a Largo Santo Spirito. Ridotto oggi a campus per i numerosi rifugiati ospitati nel vicino convento. Il comportamento latitante di chi ci governa, che spesso non è al corrente nemmeno delle problematiche che è chiamato a trattare (vedii assessore Mele), meriterebbe una class action, con sostanziosa richiesta di risarcimento, da parte dei cittadini contribuenti. Loro devono solo sopportare, pagare i tanti tributi e stare zitti. Soffrire una piazza principale ridotta ad un solarium impraticabile, i continui tagli di alberi ed il cemento che avanza. Con Irpiniambiente che ritira i sacchetti di umido appena due volte alla settimana... mentre nessuno del Comune si preoccupa di rimuovere le piante selvatiche e di tenere pulite le strade. I requisiti per denunciare l'amministrazione civica ci sono tutti e molto prima di andare alle urne per il rinnovo del Consiglio comunale essa è stata già sonoramente bocciata.