paese reale

Emergenza idrica


Come in una città dell'Africa equatoriale, senza offesa per gli africani, da ieri pomeriggio siamo precipitati in un'inattesa emergenza idrica.Stavolta, però, non si tratta di un guasto alle condotte dell'Alto Calore, né degli effetti dell'infinita siccità che ha colpito l'Irpinia, piuttosto, siamo alle prese con qualcosa di ancora più grave.Infatti, da alcuni controlli dell'Asl è venuto alla luce il pericoloso bacillo della salmonella, che sarebbe stato individuato in una fontana del centro storico, contaminando pure il deposito d'acqua Cappuccini, dal quale attingono le zone intorno a quella indicata come a rischio.Detto così, forse, non si comprende appieno l'entità del problema che investirebbe una larga zona che va da Corso Umberto fino a Rione Mazzini o giù di lì.L'imprecisione con cui si riferisce una simile notizia è dovuta alla ridda di voci spesso incontrollate diffusesi a macchia d'olio fra i cittadini avellinesi. Molti ancora ignari di quello che sta accadendo dentro i loro rubinetti. Nella colpevole assenza di una comunicazione efficace da parte delle autorità preposte. Con un'approssimazione tipica di realtà poco sviluppate.E dire che la presenza di bacilli nella rete idrica cittadina è trapelata quasi di soppiatto. A quanto sembra il primo alarme è partito dall'Alto Calore nella tarda mattinata di ieri. Però l'amministrazione comunale, solerte come sempre, si è attivata solo nel pomeriggio inoltrato, quando il sindaco, che ricordiamo è il primo responsabile della salute pubblica, ha emesso un'ordinanza, tuttora leggibile sul sito del Comune, con cui veniva interdetto l'uso dell'acqua potabile per fini domestici in un'ampia zona che si estende o si restringe a seconda dell'intepretazione difficile di un testo non proprio chiaro.Di sicuro si capisce che gli abitanti del centro storico non possono utilizzare l'acqua dei rubinetti. Vattela a pesca poi che cosa s'intenda per "centro storico", quali siano le strade nel dettaglio interessate al pesante stop idrico. E così pure per le aree limitrofe, la cisterna Cappuccini, e quartieri assai numerosi come Rione Mazzini ed una parte di San Tommaso.Va da sè che, nel frattempo, la psicosi bacillo cresca a vista d'occhio. E' certo che per evitare problemi, anche negli altri quartieri della città, tutti stanno ricorrendo ad un surplus di confezioni d'acqua acquistate al supermercato, lavandosi e cucinando con bottiglie da due litri, al costo minimo di 1 euro e 50 centesimi per ogni confezione da sei. Intanto, si aspetta qualche comunicazione ufficiale da parte delle autorità su questa emergenza idrico-sanitaria ancora più fastidiosa perché scoppiata in un fine settimana.