paese reale

Allerta meteo


Dopo le "bombe d'acqua" di domenica 3 novembre, e le devastazioni che hanno colpito il fragile territorio italiano, in piena emergenza idrogeologica, la nefasta previsione di una nuova e ancora più intensa perturbazione ha convinto il Sindaco di Avellino, Gianluca Festa, ad emettere l'ordinanza di chiusura di tutte le scuole cittadine. Nello stesso provvedimento si imponeva lo stop ai mercati infrasettimanali, all'ingresso nel Cimitero e in tutti i parchi pubblici, consigliando i proprietari di automobili di parcheggiarle in spazi sicuri, lontani dall'eventuale caduta di grondaie e di alberi. Mancava poco per dichiarare lo "stato d'emergenza". In effetti nell'Agro nocerino-sarnese c'erano le condizioni, infatti, a Nocera Inferiore, si è dovuto provvedere all'evacuazione di alcune famiglie, e le esondazioni di fiumi di fango e detriti sono state notevoli. Come del resto a Celzi di Forino, frazione condannata, ad ogni temporale monsonico, ad allagarsi, di anno in anno, senza che alcuna misura sia presa per ovviare all'uso periodico di canotti e gommoni. Tuttavia, nella città capoluogo, il danno più importante, domenica, è stata l'infiltrazione d'acqua dal tetto del Palazzetto dello Sport, che, nonostante i lavori di ristrutturazione effettuati per le Universiadi, ha fatto rinviare la partita del campionato di basket di serie B. E' pur vero che il Fenestrelle, per tutto l'anno ridotto ad un ruscello di scarsa entità, è esondato in qualche punto, minacciando le case costruite a pochi metri. Altrettanto ha fatto il fiume Sabato, tra Atripalda e Avellino, a conferma della scarsa cura nei confronti dei corsi d'acqua e dei loro letti, da parte delle autorità preposte, mentre gli argini vengono progressivamente assottigliati e cementati, coi torrenti, addirittura, completamente tombati. Un'operazione spericolata, ad alto rischio dell'incolumità della popolazione, che intanto cammina, sosta e costruisce sopra autentiche bombe pronte a deflagrare. Ma il fatto che l'intera città poggi su una rete fluviale un tempo florida non può giustificare la "strategia" esclusivamente difensiva adottata dal Comune in occasione dell'ultima emergenza. Finora, nel capoluogo della Protezione civile - quella che non smette mai di autocelebrarsi quand'è beltempo -, di fronte alle varie calamità abbattutesi sul territorio urbano: si ricorderà la "nube tossica" del rogo di Pianodardine, e prim'ancora gli sforamenti delle soglie d'inquinamento; ed ora la previsione meteo di un'altra forte perturbazione; si è scelto di chiudere le scuole, raccomandando di stare sigillati in casa, in attesa che tutto finisca. Senza nemmeno abbozzare qualche intervento per scongiurare la minaccia. Ora c'è l'annuncio di bufera. D'altronde, Avellino è la seconda città italiana per densità di piogge, dopo Genova. E allora non ci resta che aspettare che passi 'a nottata.