paese reale

Sinistre divise


Con l’annuncio della presentazione della lista Terra, per le prossime regionali, si delinea, a meno di ulteriori aggiornamenti, il quadro della partecipazione della Sinistra antagonista, o radicale che sia, all’appuntamento con le urne del 20 e 21 settembre in Campania. Si conferma la divisione fra le due maggiori forze che, senza troppe differenze di sorta, si ritroveranno in competizione per un voto in più. Da una parte, infatti, ci sono quelle frazioni che ruotano intorno a Potere al popolo, capaci di mettere su in tutta fretta un elenco di candidati capeggiati dal 34enne Giuliano Granato, in corsa per il posto di presidente della Regione. Dall’altra, con qualche settimana di ritardo, ecco la risposta degli ex compagni d’avventura di Rifondazione comunista, che costituiscono il punto di riferimento per altre sigle dell’antagonismo, specie napoletano, confluite in Terra. Si profila quindi un “derby” un po’ impietoso che non potrà non provocare qualche dissapore, nonché dispersione di consensi e addirittura allontanamento, da parte degli elettori, di fronte a due programmi speculari se non proprio identici. Con le stesse istanze di cambiamento e di sviluppo di una realtà, come quella campana, per troppo tempo devastata. C’è però l’effetto “doppione”, che salta immediatamente agli occhi leggendo i propositi elettorali dei due schieramenti contrapposti pur avendo in comune il radicalismo delle basi ideologiche. E, con l’effetto “doppione” o “fotocopia”, immancabile sarà anche la confusione al momento di scegliere chi votare, a tutto vantaggio dell’articolato complesso di liste in appoggio al presidente uscente di centrosinistra De Luca, dato nei sondaggi molto avanti rispetto al candidato delle destre, Caldoro. Col rischio che s’inserisca, in tutta una serie di rivendicazioni a sfondo ambientalista, la stessa candidata del M5s, Ciarrambino. È dunque grande il caos sotto i cieli campani, ma non si tratta di una situazione favorevole. Per chi creda davvero nelle possibilità di cambiamento. Per ora, ad enumerare i gruppi che aderiscono alla lista Terra, la cui maggiore novità è quella di non aver ancora indicato dei nomi, perché il progetto politico viene prima delle singole persone, né il candidato unico a presidente della Regione, visto che presenterà un ticket uomo-donna per Palazzo S. Lucia, si ritrovano insieme Sinistra Italiana, Partito della Rifondazione comunista, Lista Tsipras, Comunisti Italiani, forse DeMa del sindaco di Napoli De Magistris, Partito del Sud, Insurgencia e Stop Biocidio. Tutti proiettati alla costruzione del cosiddetto “quarto polo”, ad affiancare formazioni politiche più strutturate. Resta però una certa amarezza fra gli antagonisti meno attenti alle polemiche divisive che dalle ultime elezioni politiche del 2018 hanno frantumato i vari pezzi della sinistra più a sinistra. Non riuscendo a comprendere il perché di una tale separazione interna ad una piattaforma politica tutto sommato affine, che cambia solo negli interpreti, senza che un’adeguata discussione teorica sia stata avviata e portata a conclusione.