lieve

blind my mind


no, non sono sono tornata..non me ne sono mai andata.Sono sempre stata qui ma con una miriade di nastri che non potevo districare sul blog e nemmeno da sola. Ho avuto bisogno di sdoppiarmi, come faccio quando i pensieri diventano montagne:una strada io e una l'altra me, poi ci raccontiamo quale sia il cammino migliore per arrivare alla vetta.Fatto sta che ne` io ne` l'altra me siamo riuscite ad arrivare alla vetta. Siamo ancora in cammino, in contatto cuore-a-cuore, che` non ci perdiamo mai.Quando pensavamo di aver raggiunto la meta, solo allora ci siamo accorte fosse una illusione ottica dovuta alle goccioline di nebbia a rendere il rifugio cosi` vicino. Poco male, abbiamo da camminare ancora.Cammmino dalla meta` di marzo, il 19, giorno in cui LUI mi ha incrociato, percorro il Suo sentiero solo da meta` aprile, da quel fine settimana lungo insieme, sul lago. Ripetuto non appena possibile, che i km sono mille e non si possono bruciare. Viene sul lago per me, non c'e` altro che lo porti qui, dice. ma io non so` perche` non riesco a credergli. Non riesco a credere parta da Firenze per me. Non capisco. Ora se n'e` appena andato : io ho nel cuore e nella testa la stessa nebbiolina di quando credevo sarebbe stato un  gioco di quattro giorni che termina con lo scadere del biglietto. Invece no, lui e` tornato ed e` tornato un'altra volta e io non capisco. e non mi capisco e non riesco nemmeno a farmi le domande giuste, quelle precise perche` in fondo non voglio avere risposta.La prima volta ho avuto paura di tutta quella serenita` che mi regalava stare con lui quei giorni. La seconda sono andata in panico, tanto da non riuscire a toccarlo per tre ore, anche se nel cuore avevo solo tanta voglia di saltargli al collo e dirgli quanto fossi felice che fosse tornato. Ieri, quando l'ho visto ho lasciato che parlasse il mio corpo; difficilmente riesco a mentire con la pelle. Gioie e tensioni passano anche da li. E non ce n'erano di forzature, solo voglia della sua bocca.Poi m'e` salita una paura folle, durante la notte:dopo essere rientrati. Io non lo so` perche` questa paura mi assalga chiedere il permesso, perche` si insinui nelle mie vene e percorra tutto il corpo fino ad arrivare al cervello. L'ho mandata via, a calci in culo e me lo sono stretto sotto le lenzuola e mi sono fatta stringere dal mio guerriero stanco.Non so se sia stato mai un guerriero quando era giovane, io non c'ero, l'ho conosciuto ora.Mi guarda e non capisco. Stamane mi ha preso come non avesse voglia d'altro. Ma non e` sempre cosi`. E quei messaggi che non avrei dovuto vedere..Talvolta si perde nei suoi pensieri ed io non ho il coraggio di chiedergli cosa siano quei fantasmi che vedo nella stanza.Non vorrei prendessero anche me.Nel pomeriggio m'e` presa ancora questa stretta allo stomaco, mentre riposava prima di ripartire. Ho visto una cosa che non avrei dovuto vedere, che non sarebbe stato lecito vedere, diciamo.  ma non ho resistito. e adesso cosa faccio??Doveva essere un gioco, vorrei tornare indietro e ridistribuire le carte in modo che si possa ricominciare la partita a carte scoperte, chiedo troppo?