PONTE MAMMOLO

BERLUSCONI TEME INTEGRALISMO ISLAMICO


Diciamo no alle violenze con questi regimi con cui non abbiamo trattato ma che sono importanti fornitori di energia". Silvio Berlusconi parla dell'emergenza in Libia agli Stati Generali di Roma, e sottolinea: "Prendiamo atto che il vento della democrazia è soffiato in questo Paese con i giovani che con internet hanno dato vita a questi movimenti". Il Cavaliere ha quindi aggiunto: "Abbiamo continuato a essere in contatto con gli altri leader europei per la situazione che c'è nel Paese dove", Berlusconi sottolinea il rischio, "l'integralismo islamico rischia di prevalere negli assetti futuri".FRATTINI: "1.000 VITTIME, STIMA VEROSIMILE" - In precedenza del caos a Tripoli aveva parlato anche il ministro degli Esteri, Franco Frattini, che aveva confermato come la stima di mille morti nelle rivolte sia verosimile.  Il ministro ha riferito delle rivolte nel nord Africa alla Camera dei Deputati. Il titolare della Farnesina ha aggiunto che "il tragico bilancio sarà in ogni caso un bagno di sangue" e che nel Paese del colonnello Gheddafi è in corso una "vera e propria guerra civile". Frattini ha sottolineato che "la Cirenaica non è più sotto il controllo del governo libico e che vi sono degli scontri nel resto del paese". Il ministro risponde anche alle accuse lanciate da Gheddafi all'Italia:  "Abbiamo ascoltato frasi di una retorica che pensavamo fosse ormai abbandonata, come quella di aver  fornito razzi ai rivoltosi della Cirenaica. L’Italia non produce quei razzi né li ha mai venduti in quella regione. Quelle frasi sono false dalla prima all’ultima parola". IL MINISTRO SFIDA L'EUROPA SUGLI IMMIRGRATI - Frattini già ieri sera aveva parlato della Libia, affermando che le rivolte potrebbero avere come conseguenza l'arrivo di 200-300 mila immigrati sulle coste europee. Il ministro ha specificato che le cifre sono il risultato di una stima, per giunta al ribasso. Nel pomeriggio di mercoledì invece si terrà un nuovo summit con il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, e i colleghi di Cipro, Francia, Grecia, Malta e Spagna. L'argomento, la crisi del Mediterraneo e le conseguenze sul fronte dell'immigrazione. "Noi chiederemo con forza che l’Europa faccia l’Europa assumendosi il suo dovere di coordinamento di questa azione chiara", ha proseguito Frattini. "Noi vogliamo più Europa perché non possiamo pensare che alcun Paese possa essere lasciato solo". L’Italia insomma attende dall’Unione europea risposte ufficiali sull'eventuale ripartizione degli immigrati in arrivo dalle coste nordafricane. "Non considero le fonti anonime e tutti quelli che hanno la responsabilità di dire no dovranno dircelo in faccia", ha concluso il titolare della Farnesina.LA RUSSA: "SIAMO PREOCCUPATI" - Riguardo al problema libico ha parlato anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa: "Siamo molto preoccupati. Il presidente del Consiglio è molto preoccupato. Bisogna essere pronti a ogni sviluppo della situazione che naturalmente non si presenta tranquillizzante". Riguardo alle previsioni di 200-300mila clandestini, il ministro ha fatto però notare che "si tratta di una stima del tutto empirica". Per La Russa quella degli immigrati in arrivo dal Nordafrica è comunque una questione europea: "Sarebbe inimmaginabile pensare che tocchi solo a noi arginare questa emergenza", ha detto.NUOVI SBARCHI A LAMPEDUSA - Mentre l'Europa e l'Italia si preoccupano per i rischi dell'immigrazione, a Lampedusa ci sono nuovi sbarchi. Poco dopo le  sette di questa mattina al porto dell'isola sono arrivati 38 immigrati tunisini salvati in alto mare dal peschereccio di Mazara del Vallo (Trapani)  "Chiaraluna" dal mare in tempesta. Il peschereccio è rimasto per quasi quattro ore in banchina perchè il mare molto agitato ha rallentato le operazioni di attracco. Al momento salgono così quasi a mille gli ospiti del Centro d’accoglienza di Lampedusa dopo la partenza di oltre trecento extracomunitari avvenuta ieri.