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PONZA, 19 GIUGNO 1868


FOTO DI ALFREDO SCOTTI -E' arrivata una lettera da quello di Marsiglia, quella bella galletta di Castellammare- disse Concetta.-E che ti volevi aspettare da uno che se n'è andato in Francia- commentò Benedetto; -non sono francesi pure chisti chiavichi che ci stanno strozzando con le tasse? Poco alla volta ci hanno levato tutti i contributi; eravamo signori sotto re Franceschiello che la colonia farnesiana l'ha sempre portata in palmo di mano. L'ultima prova ce la diede dopo il fatto di Pisacane, duemila ducati per i danni, altri duemila per costruire opere pubbliche, e ci mise pure il vapore per Napoli ogni quindici giorni-.-La graticcia fetente e il pesce fracito- disse Ciro.-Perchè, questi che sono venuti dopo che ci hanno dato? Il finanziamento prima ce l'hanno ridotto e poi ce l'hanno tolto, non sanno più su cosa mettere le tasse...Pure  i figli li cresciamo per loro, se li prendono prima per la scuola e poi per il soldato. E tu li vuoi difendere?--Te l'ho detto Benedè, la graticcia fetente i Borbone che stavano prima, il pesce fracito questi francesi dei Savoia che comandano adesso....--Notizie dei guaglioni tuoi dall'Algeria, Assù?--Dice che le possibilità di sistemarsi sono buone, i pescatori di Ponza sono faticatori, di mare ne capiscono e i francesi subito se li accaparrano, gli danno cittadinanza e casa. Altro che la miseria di qua, i rischi a chi va per mare e i guadagni al proprietario della barca-.Le ultime notizie Assunta le aveva avute tramite un paesano a Natale, e sapeva bene che quei suoi due figli difficilmente li avrebbe rivisti; abbassò la testa e mormorò intristita -Però, in questa giornata...--Sicuramente stanno festeggiando pure loro, ormai di ponzesi in Algeria ce ne stanno parecchi, avranno fatto dire la messa e cantato l'inno- la consolò Concetta.