Sempre Nomadi

MUSICA : La scure della censura sui Giganti


Gironzolando tra youtube blog e post mi sono ritrovato sulle canzoni dei Giganti complesso beat italiano anni 60 , ma colpiti pure loro dalla scure della censura .
𝗦𝗧𝗢𝗥𝗜𝗘 𝗗𝗘𝗟 𝗥𝗢𝗖𝗞: 𝗜 𝗚𝗜𝗚𝗔𝗡𝗧𝗜, 𝗧𝗘𝗥𝗥𝗔 𝗜𝗡 𝗕𝗢𝗖𝗖𝗔 𝗘 𝗨𝗡 𝗖𝗔𝗣𝗢𝗟𝗔𝗩𝗢𝗥𝗢 𝗦𝗖𝗢𝗠𝗢𝗗𝗢di Andrea La RovereIn piena settimana sanremese mi sembra opportuno raccontare una storia del rock italiano, quando i Maneskin erano ben di là da venire e quando il "politicamente corretto" esisteva davvero, non come oggi che sta in bocca a tutti, a seconda della comodità del momento.I Giganti erano una band dell'ondata beat, fortissima per le capacità vocali - qualcuno paragonò le loro armonie vocali a quelle dei Beatles - e con qualche grande successo da classifica, ricordate "Tema"?Nel 1971 il movimento progressivo italiano era sul punto di esplodere, dando vita all'unica vera pagina rock di qualità del nostro paese. I Giganti decidono allora di intraprendere quella già perigliosa via, volendosi complicare ancora di più la vita."Terra in Bocca" è infatti un concept album che racconta un delitto di mafia, senza risparmiare frecciate a politica e benpensanti. Il disco è un gioiello, una rock opera perfetta, sospesa tra proto prog, reminiscenze beat, venature rock blues, cantautorato in stile De André e musical.All'epoca, però, certe conquiste di libertà sono ancora solo sulla carta: parlare di mafia apertamente attira il maglio della censura. Impensabile passare in radio o da mamma Rai con un tema del genere. Il disco viene quasi insabbiato e presto dimenticato.La band, addirittura, si scioglie poco dopo.Oggi l'album è stato ampiamente rivalutato e viene ritenuto un capolavoro del genere. All'epoca, per le stesse caratteristiche, decretò la fine del complesso.