STURM und DRANG

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Mi ritorna in menteSvegliarsi di domenica mattina con la voglia di lui. Lui che ormai non c'è più da anni. Aprire timidamente gli occhi e sentire il sapore in bocca della sua compagnia. Di casa sua. Della colazione seduta sul balcone con il lago a due passi. L'acqua blu, ferma e pacifica. Nessun rumore se non le voci di qualche vicina che incentiva il pettegolezzo. In sottofondo le campane che suonano il mezzogiorno di una giornata di festa. Il sole battente ma non sfacciato. Una sua t-shirt addosso. E lui. Scalzo, spettinato, che cammina titubante per la cucina con una tazza di caffè in mano. Un sorriso per augurarmi il buongiorno. Un bacio sulla fronte. Il silenzio tra noi che vale più di mille parole. Difficile resistere al gusto delicato e stuzzicante dei ricordi. Ho preso la macchina e ho macinato chilometri. E per la strada ricordare le due facce della stessa medaglia. Il dolce amaro di uno splendido segreto. Una rosa con troppe spine, noi. Tanta malinconia dentro. Lontani almeno due vite quei ti amo detti sottovoce per non farci sentire dalle nostre coscienze. Gli abbracci soffocanti dopo mesi di lontananza. E fanno tenerezza le lacrime di una ragazzina viziata versate dopo litigi e discussioni al telefono. Giorni interi col muso lungo, aspettando un cenno per tornare a vivere. I sottorifugi, le bugie non appaiono più così imperdonabili. Ora la speranza di trovarlo sul viale di casa, vedere la sua macchina parcheggiata. La sua moto ferma sotto il portico, la stessa delle passeggiate tra i monti avvinghiata alla sua schiena come uno zainetto. E ancora mi sembra di vederlo impaziente sotto casa mia, aspettando di conoscermi meglio, di raccontarmi di lui. Rimorchiata dopo un inseguimento d'auto. Folgorati entrambi. E il destino che ci ha imposto il suo volere, forzatamente contro le nostre volontà e contro le nostre storie già in piedi. Gli incontri casuali, l'incrocio di sguardi e il dover fingere il nulla. La nostra correttezza. Il tremare delle ginocchia, le forze che vengono a mancare, il dover nascondere un cuore che batte all'impazzata. Frutto delizioso. Coltello affilato.Il tempo si è fermato. Arrivare davanti casa sua e non trovare niente di nuovo. Le finestre aperte come in quella sera di settembre. L'ultima.Tanta voglia di sapere dov'è e cosa fa ora, se magari ha ancora la stessa lei vicino, quella che tante volte l'ha allontanato da me. Se si è dimenticato del suo piccolo tesoro e ha trovato quello che io non potevo dargli oltre l'insicurezza e tante incertezze.Sono già sulla via di casa. Soddisfatta. Non sarà il mio egoismo a rovinare tutto. Perchè il presente non può scomodare il passato per un capriccio.Colonna sonora: SECRETLY - Skunk Anansie