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Creato da: Pornoromantica il 06/07/2005
la tempesta e l'impeto che albergano in me...
Post n°164 pubblicato il 14 Maggio 2007 da Pornoromantica
...continuavano a chiamarla Uragano! Sono latitante dal mondo virtuale. Mi godo la primavera e le brezze pregne di odori intensi rilasciati dai fiori. Sniffate di acacia, ginestra e gelsomino. C'è un'aria che si taglia col coltello dalle mie parti. Un problema dopo l'altro. Rifletto sulla mia vita e su quello che è andato a rotoli. Troppo forse, tanto da sentirmi abbastanza scoraggiata. Ho perso la stima in me stessa per rimettere insieme i pezzi, così aspetto quel qualcosa, che non so ancora cosa, per partire verso un nuovo lido. A volte mi sento sola. Se solo imparassi a non tenermi tutto dentro, se solo smettessi di mascherarmi dietro i sorrisi. E poi c'è quel lato che adoro. Il mio alterego mondano che mi difende dalle aggressioni esterne. Combina più guai di un esercito di termiti in un negozio d'antiquariato. Si lascia travolgere dagli eventi e dal destino. Si lascia affascinare dall'amore impossibile, vorrebbe innamorarsi ma ha paura di dichiararlo al diretto interessato, valutando di mantenere il segreto. Si lascia conquistare dal passato e finalmente decide di viverlo così come viene, recuperando il tempo perso. E finalmente scioglie le briglie legate al palo della titubanza e bacia di sua iniziativa un colpo di fulmine servito su un piatto d'argento. Mai soprannome fu più azzeccato. Uragano. Me stessa ed io, due stronze che vanno perfettamente d'accordo tra loro. Continuo a non smentire la mia fenomenica natura. L'acqua cheta, tranquilla e silenziosa. Calcolatrice e razionale. Poi d'improvviso, dopo aver osservato ed immagazzinato, sbotta l'istinto, mi risveglio dal torpore e mi faccio notare per la violenza impetuosa delle mie azioni. In sordina torno a galla come una furia e rivoluziono il mio universo. Universo che in fin dei conti adoro. E mai mi sono sentita così determinata, sicura, nonostante, ironia della sorte, mi manchi la terra sotto i piedi e una bussola che mi dica in che direzione sto andando. E' un cielo tutto sommato sereno il mio, come questo di inizio maggio, dove vedo passare qualche nuvoletta bianca trainata dal vento. Continuo imperterrita a uraganare tranquilla, a volte come Attila, bruciando l'erba dove cammino, altre volte in punta di piedi, senza lasciare traccia del passaggio. Si salvi chi può...ma che qualcuno mi salvi da me stessa...
Commenti al Post:
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