Questa breve raccolta è stata scritta molti anni fa e pubblicata solo in parte. Oggi vorrei farla tornare a vivere, anche nella sua leggera ingenuità, e ricordare i profumi e i colori di un mondo che ancora è qui, anche se spesso ne dimentichiamo l'esistenza. MEDITERRANEO la soglia di corallisotto il mareluna precipitatae la conchigliaridendo s'è svegliataun altro azzurroche ha il nero della lavae dentro pesciche sognano onde grandi dicono nacque Cipride dall'ondaperciò le donne odorano di mare se di profumi l'aria si fa bellae come una matrona si ristoroal fresco vento e dai suoi ricci emanaassenzio e gelsominonon aspettare il tempo di domaniper uscire in giardino così dolce quest'aria che pareEra stessa dai grandi occhi diviniabbia agitato sulle soglie di bronzoi suoi alabastri odorosi prendi una nota azzurraun po' di verdesole negli occhie di marina spumaun'oncia appenadue dita di pervincheambra rossa e resina di pinosale nell'ariae dentro il tuo bicchiereecco il mattino a lungo ascolto la tua vocecome di conchigliacui dentro suoni il mare s'è pettinata una sirena sulla rivae dolce sabbia scural'ha addormentataricci di mare l'hanno accarezzatadorme, non canta l'aria ai navigantinon sfiora con le dita d'onda pigrachiglie di barche, canapi di veledorme e poi sogna sogni di sirenavoci di marinai dal greco lidolucenti come bronzo cotto al fuocofiori d'ibisco nella brezza chiaraarchi di caprifoglio e rosmarinoalghe lucendi all'estro del mattinoe non sa dire quant'è lungo il giornoe quanto nelle pigra aria marinasuona il richiamo della sera oscuracome il gabbiano che non ha pauradella tempesta quando si avvicina la notte è un'acqua fermaun'acqua scurae nei tuoi occhi nuotanocostellazioni ti ho vistonella luce biancacorrevicome un'ombra nerafra i sassidi un'Itaca lontana sei venutaavevi fiori di mirtofra le manie ombre fresche negli occhie ampi cieli azzurrinel profilosei venutae mi hai cantato dentro mi ricordo i tuoi capelliprofumavano di salviae a volte parevanodensa nebbia brunae altre volte grappolidi superba vite le gambee le bracciaerano nidi di solee la crocchia dei capelliun'alta luna scura lasciatemi così come un sassoche prende la pioggia e il solee non si cura del piedeche lo calpesta qui nella luce chiaranon sono piùfantasma di inquietudinima polvere d'estateocchio di fogliee ali di falena
MEDITERRANEO
Questa breve raccolta è stata scritta molti anni fa e pubblicata solo in parte. Oggi vorrei farla tornare a vivere, anche nella sua leggera ingenuità, e ricordare i profumi e i colori di un mondo che ancora è qui, anche se spesso ne dimentichiamo l'esistenza. MEDITERRANEO la soglia di corallisotto il mareluna precipitatae la conchigliaridendo s'è svegliataun altro azzurroche ha il nero della lavae dentro pesciche sognano onde grandi dicono nacque Cipride dall'ondaperciò le donne odorano di mare se di profumi l'aria si fa bellae come una matrona si ristoroal fresco vento e dai suoi ricci emanaassenzio e gelsominonon aspettare il tempo di domaniper uscire in giardino così dolce quest'aria che pareEra stessa dai grandi occhi diviniabbia agitato sulle soglie di bronzoi suoi alabastri odorosi prendi una nota azzurraun po' di verdesole negli occhie di marina spumaun'oncia appenadue dita di pervincheambra rossa e resina di pinosale nell'ariae dentro il tuo bicchiereecco il mattino a lungo ascolto la tua vocecome di conchigliacui dentro suoni il mare s'è pettinata una sirena sulla rivae dolce sabbia scural'ha addormentataricci di mare l'hanno accarezzatadorme, non canta l'aria ai navigantinon sfiora con le dita d'onda pigrachiglie di barche, canapi di veledorme e poi sogna sogni di sirenavoci di marinai dal greco lidolucenti come bronzo cotto al fuocofiori d'ibisco nella brezza chiaraarchi di caprifoglio e rosmarinoalghe lucendi all'estro del mattinoe non sa dire quant'è lungo il giornoe quanto nelle pigra aria marinasuona il richiamo della sera oscuracome il gabbiano che non ha pauradella tempesta quando si avvicina la notte è un'acqua fermaun'acqua scurae nei tuoi occhi nuotanocostellazioni ti ho vistonella luce biancacorrevicome un'ombra nerafra i sassidi un'Itaca lontana sei venutaavevi fiori di mirtofra le manie ombre fresche negli occhie ampi cieli azzurrinel profilosei venutae mi hai cantato dentro mi ricordo i tuoi capelliprofumavano di salviae a volte parevanodensa nebbia brunae altre volte grappolidi superba vite le gambee le bracciaerano nidi di solee la crocchia dei capelliun'alta luna scura lasciatemi così come un sassoche prende la pioggia e il solee non si cura del piedeche lo calpesta qui nella luce chiaranon sono piùfantasma di inquietudinima polvere d'estateocchio di fogliee ali di falena