Creato da angi137 il 26/08/2010
"Solo la penombra permette di ammirare la beltà..." J.Tanizaki

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Angela Fabbri

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MEDITERRANEO

Post n°112 pubblicato il 19 Agosto 2018 da angi137
 

Questa breve raccolta è stata scritta molti anni fa e pubblicata solo in parte. Oggi vorrei farla tornare a vivere, anche nella sua leggera ingenuità, e ricordare i profumi e i colori di un mondo che ancora è qui, anche se spesso ne dimentichiamo l'esistenza.

 

MEDITERRANEO

 

la soglia di coralli

sotto il mare

luna precipitata

e la conchiglia

ridendo s'è svegliata

un altro azzurro

che ha il nero della lava

e dentro pesci

che sognano onde grandi

 

 

dicono nacque Cipride dall'onda

perciò le donne odorano di mare

 

 

se di profumi l'aria si fa bella

e come una matrona si ristoro

al fresco vento e dai suoi ricci emana

assenzio e gelsomino

non aspettare il tempo di domani

per uscire in giardino

 

 

così dolce quest'aria che pare

Era stessa dai grandi occhi divini

abbia agitato sulle soglie di bronzo

i suoi alabastri odorosi

 

 

prendi una nota azzurra

un po' di verde

sole negli occhi

e di marina spuma

un'oncia appena

due dita di pervinche

ambra rossa e resina di pino

sale nell'aria

e dentro il tuo bicchiere

ecco il mattino

 

 

a lungo ascolto la tua voce

come di conchiglia

cui dentro suoni il mare

 

 

s'è pettinata una sirena sulla riva

e dolce sabbia scura

l'ha addormentata

ricci di mare l'hanno accarezzata

dorme, non canta l'aria ai naviganti

non sfiora con le dita d'onda pigra

chiglie di barche, canapi di vele

dorme e poi sogna sogni di sirena

voci di marinai dal greco lido

lucenti come bronzo cotto al fuoco

fiori d'ibisco nella brezza chiara

archi di caprifoglio e rosmarino

alghe lucendi all'estro del mattino

e non sa dire quant'è lungo il giorno

e quanto nelle pigra aria marina

suona il richiamo della sera oscura

come il gabbiano che non ha paura

della tempesta quando si avvicina

 

 

la notte è un'acqua ferma

un'acqua scura

e nei tuoi occhi nuotano

costellazioni

 

 

ti ho visto

nella luce bianca

correvi

come un'ombra nera

fra i sassi

di un'Itaca lontana

 

 

sei venuta

avevi fiori di mirto

fra le mani

e ombre fresche negli occhi

e ampi cieli azzurri

nel profilo

sei venuta

e mi hai cantato dentro

 

 

mi ricordo i tuoi capelli

profumavano di salvia

e a volte parevano

densa nebbia bruna

e altre volte grappoli

di superba vite

 

 

le gambe

e le braccia

erano nidi di sole

e la crocchia dei capelli

un'alta luna scura

 

 

lasciatemi così come un sasso

che prende la pioggia e il sole

e non si cura del piede

che lo calpesta

 

 

qui nella luce chiara

non sono più

fantasma di inquietudini

ma polvere d'estate

occhio di foglie

e ali di falena

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