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Le Rune, simboli segreti dell'Umanità


Le Rune, simboli segreti dell'Umanità***Sin dall’antichità, tra le terre nordiche dove i miti vivono profondi, hanno custodito segreti antichi e di forza soprannaturale. I Druidi furono i sacerdoti della Natura, e come tali guidarono le tribù celtiche lungo il corso dei secoli. Saggi conoscitori degli Elementi, della vita animale e vegetale e delle pietre, impararono a decifrare e a criptare, a conoscere e a riconoscere. Ma temendo la cupidigia umana e l’ignoranza di menti folli, nascosero segreti e virtù nelle Rune. Esse sono le lettere dell’alfabeto celtico, proprio come le nostre A, B, C. La parola “runa” significa “sussurro”, proprio perché i misteri dell’Esistenza vanno sussurrati e mai urlati o taciuti. Diversi manufatti nordici recano orgogliose testimonianze runiche di gesta epiche e di amori invincibili. Le Rune sono un valido strumento di predizione, in quanto ad ognuna di esse è associato un significato-valore divinatorio. Simboleggiano il mistero, la magia, la conoscenza. Il loro utilizzo è stato sempre insegnato e tramandato oralmente. E impreziosendo il Cammino dell’Uomo, sono state dipinte o scolpite. Sono ventiquattro, più una runa lasciata invisibile e senza limiti, come pragmatico e universale è il libero arbitrio della persona. Le Rune parlano di tempi antichi, di quando l’Umanità viveva a stretto contatto con l’ambiente, rispettandone i ritmi e i tesori. Parlano di quando l’Uomo non era preso dalla frenesia e non si arrendeva dinanzi alle proprie paure. Parlano della preziosità della Vita, quale esperienza individuale e collettiva di elevazione dal fango del dolore e dell’apatia all’oro dell’azione e dell’armonia. Ma ancor più parlano lottando contro gli incubi del domani, i quali vorrebbero lasciare l’Umanità all’oscuro del proprio potenziale. Molto spesso la persona, per paura di fallire, si ferma e osserva gli altri camminare, gli altri insistere, gli altri conquistare la meta. Altresì spesso l’individuo si colpevolizza oltre ogni ragione. Altre volte tenta di dimenticare o sminuire i propri errori, sperando che altri paghino i suoi imbrogli, e continua a sbagliare e a pretendere giustizia e perdono. Prezioso pubblico, rammenta che a nulla serve chiedere consiglio se poi non lo si vuol prendere in considerazione. Ma ricorda che dentro di te vive e vibra la gloria dell’Universo. Bada che il tuo vivere ne sia sempre degno!*** con affetto e stima profonda, Vinx  de  Pendrakon