Pozzo dei desideri

Post N° 12


La tarantella dei rattiDa sempre l’immondizia ha creato problemi nella nostra città e nella regione Campania: menti illustri, in tempi passati, quali il Leopardi, Stendhal e molte altre ancora, in occasione del soggiorno nella bella Napoli, avevano definito la città quale “immondezzaio d’Europa”. Tuttavia per onore di verità occorre dire che almeno fino ad un decennio fa, Napoli riusciva ancora a vendere agli stranieri il sogno del suo bel mare blu, del bellissimo cielo azzurro, del sereno Vesuvio, della pizza fumante e del mandolino canterino. La bella sirena Partenope con il suo canto di gioia riusciva a colmare il cuore di chiunque sbarcasse sulle sue coste! La scena che attualmente ci offre il teatro partenopeo è ben diversa; il nero ed il grigio hanno spodestato l’azzurro del cielo e del mare. Cassonetti stracolmi di tutto e di più, pattume che esce fuori da tutte le parti, fetore maleodorante e topi che grassi grassi fanno la tarantella tutti assieme prendendosi per le zampe su di un tappeto scuro di odiosi scarafaggi!! Persino l’immaginazione osa scappare dinanzi ad uno scenario tanto lugubre!È un fatto notorio che in una città come Napoli le cose vengono fatte sempre all’incontrario. È una nostra caratteristica. Ciò nonostante non esiste scusante per il degrado vergognoso in cui siamo precipitati. Non pensiamo che non ci siano i soldi. Quelli ci sono stati, ci sono e ci saranno. Naturalmente sfumano misteriosamente per motivi che naturalmente esulano quelli per cui dovrebbero circolare. Invece di essere utilizzati per ripulire la città, costruire nuove strade, giardini fioriti e magari qualche bel parco!! E poi come farebbero altrimenti i topoloni?? Non potrebbero certo vivere in un ambiente pulito!! e allora i nostri amministratori che fanno?? Seriamente tormentati ed angustiati per la sorte dei poveri ratti lasciano che l’immondizia cresca e cresca sempre di più. Poveri noi! E l’ignoranza continua a far da padrona su uno sfondo putrido e puzzolente dove sporcizia e fatiscenza, attorniate da ratti di tutte le dimensioni, muovono le fila di noi tutti poveri contribuenti, manichini tristi e soffocati. Che aspettarci dunque da una situazione tanto disastrata? Oserei citare il genio del caro Kafka che forse, preso da una visione di qualche futuro probabile di un qualsiasi mondo possibile, descrive sapientemente la metamorfosi di un povero uomo che risvegliatosi dal sonno si accorge di esser divenuto un repellente scarafaggio!  edito dal periodico "Sampa e Comunicazioni News"