ORIZZONTE

Post N° 264


 Nei giorni scorsi ho avuto una disavventura al limite del paradosso,  a causa di un malessere passeggero ho trascorso una buona manciata di giorni in ospedale; è stato come trovarsi catapultata  sulla scena di un film, comparsa o protagonista non importa perché si recitava a soggetto seguendo le poche dinamiche che la situazione comportava dove le costanti erano il luogo, la sofferenza, il disagio  e la speranza di cavarsela!Mi sveglio nella notte dopo appena qualche ora di sonno con un bruciore molto intenso ad una spalla che non mi da tregua e penso di ricorrere alle cure di un pronto soccorso per avere un po’ di sollievo così mi ritrovo nel giro di poche ore in ferie forzate…..monitorata  24 ore per un eventuale l’infarto e con una diagnosi, in conseguenza di un esame radiografico al torace, di sospetta polmonite con versamento pleurico e forse (!?) un tumore polmonare…….vero è che le disgrazie non vengono mai da sole ma addirittura averne contemporaneamente  con sì tanta abbondanza mi è sembrato davvero un po’ eccessivo considerato soprattutto che a parte quel maledetto bruciore stavo benissimo come confermato dai vari esami a cui venivo sottoposta …….è probabile che io sia un po’ incosciente o forse fatalista ma la paura non mi ha nemmeno sfiorata, ragione per la quale mi sono “rassegnata” a lasciare scorrere gli eventi ed aspettare la conclusione di questa odissea.Ho trascorso 5 giorni condividendo la stanzetta d’ospedale con una anziana signora affetta dal morbo di alzheimer , quindi con difficoltà motorie e della parola, con seri problemi ai polmoni, una donna dagli occhi trasparenti come l’acqua di un ruscello in primavera che invocavano un aiuto muto e composto, quasi con pudore…….aiuto per un sorso d’acqua, per essere sollevata dal letto, imboccata  e accompagnata nelle sue lunghe e interminabili ore , nei suoi giorni e nelle sue notti sempre uguali e piene di sofferenzaE’ stato semplice aiutarla nelle piccole cose e ancora più semplice provare a farle ritrovare un sorriso e qualche volta anche una bella risata scherzando con lei, giocando con le parole, cercando  modi per definire l’aspetto più grottesco di quanto ci accadeva giornalmente coinvolgendo  infermieri, inservienti e medici, ogni giorno i suoi occhi prendevano vita e si illuminavano un po' di più.....l'acqua scorreva sempre più trasparente.....è stato bello vederla sorridere quasi con spensieratezza, averla aiutata ad allontanare anche se per pochi istanti a non sentire la sofferenza e mi ha commosso quando con grande difficoltà si è sforzata per riuscire a dire qualche parola ed ha voluto ringraziarmi dicendo " sei bella fuori ma   dentro hai una bellezza che è un dono di Dio " .....forse i miei 5 giorni d'ospedale non servivano a me, forse qualcuno aveva bisogno di me.....l'amore vive nelle piccole cose, nei piccoli gesti, nell'aiuto che riusciamo a dare e soprattutto in quel semplice sorriso che possiamo donare........... dimenticavo...il bruciore era solo un violento attacco nevralgico e la macchia sospetta nella radiografia miracolosamente scomparsa al secondo esame radiologico semplicemente una parte del reggiseno che grottescamente s'era fermato sulla mia spalla.....una volta tanto un caso di malasanità finito bene!!!!!!!!