ORIZZONTE

Post N° 313


Qualche giorno fa ascoltavo in tv i pensieri e le parole di un giovane uomo che parlava della sua malattia..... una cecità lenta e  progressiva..... le sue parole mi hanno riportata indietro di circa 20 anni..... in quelle parole ho ritrovato le angoscie vissute, le fragilità esplose senza remore, le paure che attanagliano la mente.....  è ritornato alla mente quello stop improvviso, un battuta d'arresto che ha condizionato la mia vita, cambiato ogni priorità e stravolto completamente il mio pensiero e il  modo di affrontare la mia esistenza  e  di guardare alla vita.....   .....ascoltavo le sue parole e osservavo i suoi occhi... spenti non per la luce, spenti a causa di quella paura...... paura del buio..... nei suoi occhi nessuna speranza, nessuna gioia... solo tracce, solchi di terrore..... occhi spenti prima che il buio li avvolga........avrei voluto sedermi accanto a lui, raccontargli la mia storia così simile alla sua, le stesse paure, lo stesso terrore...... avrei voluto aiutarlo in questo difficilissimo cammino che si intraprende con un dolore che uccide la speranza di un domani normale, avrei voluto spiegargli come non lasciarsi accompagnare dalla rassegnazione, come non smettere mai di sperare e di non disperare mai, avrei voluto invitarlo a guardare in faccia la sua malattia, affrontarla a viso aperto e sfidarla, di lottare senza mai arrendersi........ poi mi sono ricordata di quante volte nelle sale d'attesa degli ambulatori oculistici, scambiando qualche chiacchiera con altri pazienti ho sentito la stessa paura e la stessa domanda ......   "perchè proprio a me?"...... già.... perchè???.. anch'io mi  ero posta la stessa domanda..... difficile trovare la risposta... io l'ho trovata nelle Fede, la stessa che mi ha sostenuta e aiutata a superare le prove che la vita  mi ha posto innanzi..... quel cammino dipende solo da noi stessi, dalla forza interiore che abbiamo, dalla capacità di rialzare la testa e dalla ferrea volontà di reagire, dall'imparare a guardare con altri occhi, dal modulare la propria sensibilità in modo diverso da quello abituale e anche dal riuscire a "prendere in giro" quello che ti piove addosso.... conoscere chi ti sta di fronte e affrontarlo a testa alta........ prenderlo a braccetto e incamminarsi insieme..... perchè è insieme che si giunge alla meta.......... ho augurato a quel giovane uomo di riuscire a trovare una ragione a quello che gli accade, di sapere accettare e convivere  con la sua malattia e di ritrovare quella serenità necessaria a rendere più lievi i suoi giorni perchè solo così riuscirà a costruire "la luce dell'anima".... la sola che cancella il buio.......