ORIZZONTE

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Mi piacerebbe naufragare in un'isola sperduta tra gli oceani......... avete presente una di quelle isolette dove non c'è anima viva??? una di quelle in cui sembra di essere agli albori della civiltà umana....... ricominciare la storia  da zero...... dalle palafitte in poi......Per la cronaca sono  ancora senza alcun servizio telefonico, in balia di una miriade di operatori che danno le risposte più assurde (non sanno che pesci pigliare!!!) e senza poter avere un contatto diretto con il gestore responsabile di un simile disservizio..... ma la bolletta relativa al conto telefonico arriva puntalmente!!!!Dire che avrei voglia di fare una carneficina vi assicuro che è davvero molto riduttivo..... dire che mi piacrebbe armarmi sino ai denti e mettere una bomba dappertutto è poco!!!........ dire...... potrei dire tante cose e tutte queste scaturirebbero da uno stato di impotenza che oramai si vive quotidianamente anche per la più piccola circostanza.....
Non è l'assenza del telefono,  della rete e i disagi che ne conseguono che mi manda fuori di testa ma l'ineluttabile consapevolezza di vivere in un paese impropriamente chiamato Stato......di vivere in un paese dove il cittadino è depauperato da ogni sorta di diritto e dove le rivendicazioni sono legittime quanto intuli .....un paese in cui  lei... la Giustizia.... lei è soltanto un'imponemete mausoleo di granito posto innanzi i Palazzi dei tanti Tribunali d'Italia.... un miraggio..... una utopia per chi, come me, ancora prova a pretenderla, ad invocarla.......... e torno indietro negli anni..... agli anni del "primo incontro" con il Diritto, che potrei tranquillamente definire "colpo di fulmine"..... torno a quel tempo, tempo in cui  ho dedicato tutta la mia passione e la mia energia allo studio della Legge ...... si.... in maiuscolo perchè per me ha sempre rappresentato quasi una sorta di Bibbia del vivere civile, del bene collettivo e del significato più vero e profondo della democrazia di un popolo.....  nei miei sogni e soprattutto nei miei ideali di giovane donna il mio impegno verso quello studio avrebbe dovuto comportare un contributo significativo  nella società in cui vivevo e crescevo...... quel piccolo triangolo nel mediterraneo dove l'illegalità aveva la sua secolare dimora, dove lo stato aveva un altro nome e dove le regole non erano scritte ma venivano sancite con il sangue..... si lo so.... tutto questo assume ormai la connotazione e il significato della retorica e so bene che qualcuno, o forse tutti, nel leggermi avranno quella piega di sorriso tra le labbra a metà strada tra la rassegnazione e l'amarezza.....quasi  la stessa piega che ho io...... io e quello "spirto guerriero che rugge dentro" che non è disposto ad arrendersi e che continua a dare senso alle mie piccole lotte quotidiane......