Prc Gargnano

Post N° 79


Il prossimo 10 dicembre, nella sede dell’Accademia delle Scienze di Oslo, verrà consegnato il Premio Nobel per la Pace a Muhammad Yunus, il Banchiere dei poveri, come egli stesso ama definirsi. E’ questa una notizia bellissima dai molteplici significati. E’ anzitutto il riconoscimento di una persona eccezionale cui migliaia e migliaia di diseredati devono un effettivo cambiamento di vita. Muhammad Yunus nasce nel 1940 a Cittagong, in Bangladesh, negli anni 60 studia economia negli USA dove diviene docente universitario e come tale rientra in patria. Attento alla sua gente, non tarda ad accorgersi dello stridente contrasto fra le teorie dell’economia che illustra all’Università e la straziante realtà che si vive ogni giorno specie nelle campagne. L’avvio della sua opera, che assumerà dimensioni gigantesche, è talmente modesto da sembrare irrilevante. A Jobra, un villaggio che Yunus tocca durante un suo viaggio nella miseria appunto delle campagne, vive Sofia, una giovane di 21 anni che tira avanti con i suoi tre figli intrecciando per un commerciante sgabelli di bambù alla paga di due centesimi di dollaro al giorno. Se Sofia riuscisse a disporre di 22 centesimi, potrebbe comperarsi il bambù e vendere direttamente gli sgabelli con un utile ben maggiore. Tale situazione è condivisa nel villaggio da altre 41 donne: con 27 dollari si potrebbe risollevare un intero villaggio dalla miseria e dalla fame. E’ quanto Yunus intuisce: immediatamente dal proprio portafoglio toglie i dollari necessari e li “presta” alle famiglie di Jobra. Questo atto può essere considerato la prima operazione della Grameen Bank (Banca Rurale) che nasce ufficialmente due anni dopo, nel 1976. La Grameen Bank ha avuto uno sviluppo insospettabile ed incredibile se si tie- Il Premio Nobel per la Pace a Muhammad Yunus ne presente che, fedele al suo mandato, continua a prestare denaro solamente ai poveri. Ha reso possibile in tutti i continenti, ma specialmente nei Paesi poveri, il fenomeno del “Microcredito”. Si tratta in generale di prestiti di qualche decina di dollari erogati a contadini per comprare le sementi, ad allevatori per acquistare una mucca o delle galline, ad artigiani per procurarsi legno da intagliare, stoffe da ricamare, fili da tessere, ecc. Qualche cifra può darci un’immagine delle dimensioni attuali della Grameen Bank: 3.500 i miliardi di dollari di finanziamento accordati, 2 milioni i clienti, 35 mila i villaggi in cui opera. Oltre il successo economico merita senz’altro di essere sottolineato l’aspetto innovativo delle operazioni di Yunus. Il “banchiere” ha concesso fiducia a chi la fiducia non l’aveva mai ottenuta non essendo in grado di offrire garanzie al di là del proprio impegno. Ebbene la cosa più stupefacente è la constatazione che la Grameen Bank occupa l’ultimo posto per le insolvenze, essendo il tasso di rimborso del 99%. A questo proposito è giusto far rilevare che le donne si sono dimostrate le più pronte a cogliere le occasioni e le più corrette nell’assolvere gli impegni: il 94% dei clienti della Grameen Bank è costituito da donne. C’è ancora un particolare, tutt’altro che trascurabile, da evidenziare. Nella motivazione dell’assegnazione del premio, formulata dalla giuria, è detto espressamente: “La pace duratura non può essere ottenuta a meno che larghe fasce della popolazione non trovino modi per uscire dalla povertà”. Quale riconoscimento più esplicito circa il rapporto pace-sviluppo in cui l’MLFM ha sempre creduto? Adoperarsi per promuovere lo sviluppo equivale a lavorare per la pace.