diSokkUpAtiPrekAri

Lavoro, conta solo avere "esperienza".


Anni di studio sui libri? Decine di esami affrontati all'Università? Master e corsi di specializzazione? Il mercato del lavoro è cambiato, ed al posto di un curriculum ricco di titoli ne preferisce uno che sprizza esperienza da ogni riga. La tendenza è stata fotografata dall'Isfol, che ha studiato le inserzioni di ricerca del personale per titolo di studio dal 2002 al 2004; ne emerge un quadro chiaro che, se confrontato con i dati Istat, rende bene l'idea: quasi 4 milioni di italiani possiedono qualifiche superiori a quelle necessarie per la professione svolta; secondo l'Isfol, negli ultimi anni, stanno aumentando gli annunci di offerte di lavoro in cui non si specificano i titoli di studio richiesti: questi annunci sono cresciuti dell'11% e la loro quota ha raggiunto così il 75%, mentre solo nel 2002 era del 68%. Invece le inserzioni in cui si chiede esperienza specifica sono passati dal 36% al 40%.Intanto in Italia, seppure ogni anno escano più di 250 mila laureati, l'occupazione continua a caratterizzarsi per "un livello di istruzione modesto paragonato alla media europea". Inoltre da noi circa 3,7 milioni di lavoratori svolgono una professione dove non è necessario il titolo di studio di cui sono in possesso; di questi buona parte sono giovani sotto i 34 anni o soprattutto neolaureati.Ma il punto da focalizzare riguardo "l'esperienza" è che essa, essendo requisito indispensabile per l'attuale mercato del lavoro, non è concessa a tutti [precari e disoccupati di lunga durata]; anzi proprio questa difficoltà di entrare nel mercato del lavoro e far si che un lavoratore possa conseguire sul campo le esperienze specifiche richieste è il problema di molti precari, che svolgono attività lavorative non professionalizzanti [cioè che non attribuiscono esperienze significative] e di tanti disoccupati "cronici" che non riescono ad entrare nel mercato del lavoro e che quindi non sono in grado di costruirsi l'esperienza richiesta. Pertanto una delle soluzioni per ovviare il problema esperienza è quello di far capire agli addetti del mercato [Agenzie Lavoro; Società di Selezione; Centri Impiego etc.] che per poter conseguire ESPERIENZA BISOGNA COSTRUIRLA ATTRAVERSO UN LAVORO senza il quale si rimane fermi al punto di partenza, quindi garantire la possibilità a tutti di un LAVORO PROFESSIONALIZZANTE.Senza ESPERIENZA NIENTE LAVORO ma vale anche il contrario NIENTE LAVORO NIENTE ESPERIENZA, un circolo vizioso che non avrà mai fine.