preliminares

e lucano punta su


Il 7 aprile, a Brindisi, la Polizia ha arrestato 30 persone (20 iracheni, 3 turchi, 2 greci, un bulgaro, un polacco, un albanese, un pachistano e un italiano) «accusate, a vario titolo, di avere, nel 2008, partecipato a un'associazione per delinquere, attiva in Italia e in collegamento con altri sodali - annotano alla Dia - operanti in Iraq, Turchia, Grecia, Regno Unito, Germania, Svezia, Norvegia, finalizzata a commettere più delitti di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, nel territorio italiano e in altri Stati comunitari, di numerosi cittadini stranieri, prevalentemente di nazionalità curdo-irachena, che giungevano via nave, stipati in camion di copertura, nei porti italiani di Brindisi, Ancona, Bari e Venezia, da dove venivano trasferiti a Roma o a Milano». Dalle metropoli italiane l'esercito dei disperati viene smistato «nelle località di confine di Ventimiglia, Como, Bolzano, e quindi» messo in condizioni di «raggiungere la destinazione finale in altre nazioni del Nord Europa, quali i Paesi Bassi, la Norvegia e la Finlandia ». Passando a una tipologia di reati più «classica», è impressionante la capacità dei clan pugliesi di armarsi: «I ritrovamenti di armi rappresentano una costante di tutto il territorio pugliese», e la relazione snocciola una serie di episodi. Uno su tutti: «Il sequestro, operato dalla Guardia di finanza il 23 giugno, a carico di un noto pregiudicato leccese, di un fucile kalashnikov, una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa modello Crvena Zastava, con innesto per il silenziatore e munizionamento di vario calibro», si legge a pagina 324. Fonte: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=387490&IDCategoria=1