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Sanremo 1997


Me lo ricordo il Sanremo del 1997Due anni prima, nel 1995 la mia azienda era stata acquisita da Procter & Gamble. In poco tempo liquidarono tutto il personale. In un colpo solo rimasi senza lavoro e senza l'auto aziendale. Con moglie a carico e due bambine piccole. Con il parente più vicino a 230km. Ero riuscito faticosamente a trovare un lavoro dignitoso a fine 1996. L'azienda non aveva una gran reputazione, ne avevo sentito parlare. mi diedero una vecchia Golf con 160.000 km che una volta mi lasciò pure in panne. Il mio capo, Claudio, era un bresciano che si credeva Dio in terra.  Cercai di tenere duro ma nonostante un buon inizio mi tennero solo da ottobre a dicembre, non gli sono piaciuto e non mi confermarono dopo il periodo di prova. Faticosamente tovai un altro lavoro, stavolta tutta l'azienda era a Brescia. Mi accorgo subito che non sarà facile. Usano metodi antiquati ed entro subito in rotta di collisione con il mio capo, Diego. Resisto a denti stretti fino a fine anno. Poi sono ad un bivio. O accoltellare il mio capo o dare le dimissioni. E cosi sotto le feste di natale mi ritrovo di nuovo denza lavoro e senza auto. A fine dicembre mi chiamano per andare a Roma a sostenere un colloquio per una azienda molto importante. Ci vado con la macchina di mio fratello in prestito, senza fare autostrada e dormendo in macchina perchè ero in bolletta.Ricordo poi durante le feste di natale l'inaspettata telefonata di un vero amico, che mi mise in contatto con un suo amico che regalava una automobile. Così si risolse il problema spostamenti con una Alfa 33 Quadrifoglio verde. Un altro amico mi trovò un lavoro in 2 giorni e così il due gennaio già lavoravo. Un lavoro molto noioso in produzione e tutte le notti, dalle 22 alle 06 al freddo. Mi pareva di essere finito all'inferno.Ma che benedizione può essere l'inferno, a volte.Intanto il tempo passava e io aspettavo una telefonata da Roma che non arrivava, per sapere qualcosa dell'esito del colloquio.Arrivò il festival.Lo ascoltai tutto in cuffia, mentre lavoravo, con le mie amate cuffie Koss Porta Pro e una radiolina tascabile. Fortunatamente in stereofonia. "La cambio io la vita che / Non ce la fa a cambiare me" fu una folgorazione, perchè non ce la facevo più.