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Post N° 1585


Ogni anno le poste Israeliane “recapitano centinaia di lettere indirizzate a Dio”, scrive The Economist. “Le lettere arrivano da ogni parte del mondo e in ogni periodo dell’anno, ma sembra che l’idea di scrivere una lettera a Dio sia particolarmente popolare prima di festività come il Natale o lo Yom kippur”. Le lettere contengono lodi, lamentele o richieste (spesso richieste di perdono o di aiuto). Che fine fanno? “Le lettere che riportano l’indirizzo di chi le ha scritte vengono rispedite al mittente”, afferma The Economist. “Le altre vengono recapitate al Muro del pianto, al rabbino capo, perché le inserisca nelle fessure del muro sacro. Se sembra che il mittente non sia di fede ebraica, la lettera viene girata al Ministero degli Affari Religiosi”. Ad ogni modo, “la posta indirizzata a Dio viene recapitata solo una o due volte l’anno”, dice l’articolo. Ora la compagnia telefonica israeliana “ha un numero di fax riservato a Dio e ha attivato una casella di posta elettronica per chi desidera comunicare con il cielo in maniera più rapida”.